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Comunicati stampa

Il Presidente Moltrer a difesa dell'autonomia: "Vespa, solo disinformazione"

Nota del presidente del Consiglio regionale sulla trasmissione "Porta a Porta", in cui si è parlato dell'autonomia trentina

 

“L’Autonomia è un bene prezioso purtroppo poco conosciuto e spesso, per ignoranza o malafede, denigrato. La cosa è apparsa in tutta la sua evidenza nella trasmissione televisiva Porta a Porta dove si sono scatenati sentimenti nazionali poco o nulla nobili verso la nostra cultura, tradizione ed amministrazione. Tanta disinformazione fa sospettare, come ha detto il governatore Arno Kompatscher,  si sia trattato di una  trappola ben ordita, poiché del tema dei costi della politica, per il quale egli era stato invitato, si è parlato poco, mentre sono state additate le Autonomie come il problema di una nazione da troppo tempo alla deriva”. – Così il Presidente del Consiglio regionale, Diego Moltrer ha commentato la trasmissione andata in onda lunedì sera su Rai Uno.

 “Ancora una volta è stata fatta di tutta l’erba un fascio, accomunando realtà molto differenti identificate solamente come autonomie “speciali” e confrontate poi con altre a Statuto ordinario.  Da questo confronto è uscito limpido solo il concetto che nelle une come nelle altre, ci sono realtà virtuose e deprecabili e non riconoscerle significa alimentare demagogicamente il populismo. Si è parlato delle cose che funzionano bene come se fossero un regalo da parte dello Stato, dimenticando che se la nostra realtà, alla quale indubbiamente non mancano difetti, è migliore di tante altre, è perché le due Province e la Regione gestiscono oculatamente i fondi, riconosciuti all’ Autonomia scaturita  da accordi internazionali e frutto di leggi  costituzionali ed ordinarie, per  finanziare competenze che altrove sono a carico dello Stato. Non credo sia una colpa averli impiegati meglio di altre Regioni e Province a statuto speciale o ordinario.

Davanti a tanta demagogia il pericolo serio è che gli stessi abitanti della Regione Trentino Alto Adige/Sudtirol rischiano di cadere in queste trappole se dimenticano l’importanza dell’Autonomia, che ci permette di gestire competenze che vanno dal sistema socio-sanitario, alla rete viaria, dalla protezione civile all’istruzione.  Se, per toccare un tema a me caro, nei nostri paesi sono presenti servizi sociali efficienti: asili, scuole materne, scuole elementari, ospedali e così via, fino al sistema universitario, capaci di accogliere la richiesta del territorio e di fornire un servizio da tutti apprezzato, è proprio perché sono le nostre Province Autonome ad averne competenza e negli anni hanno saputo mettere in campo politiche efficaci che hanno fatto della sussidiarietà il proprio punto di forza. Nella trasmissione andata in onda su Rai Uno, ho visto un governatore serio e preparato, che ha saputo ribattere ad ogni accusa infondata. Credo abbia imparato qualcosa di utile sui mezzi di comunicazione di massa che non perdonano l’ assenza diretta al dibattito. L’essere in collegamento esterno lo ha penalizzato impedendogli di fatto la pronta replica davanti ad attacchi irritanti ed immotivati.

E’ evidente che ora più che mai dobbiamo rimboccarci le maniche: dobbiamo ancora una volta lavorare con il massimo impegno per dare un segnale forte a Roma, tornando a ragionare in un’ottica regionale. Trento e Bolzano/Bozen da sole, come ha dimostrato ancora una volta la trasmissione di Rai Uno, hanno un peso politico relativo a livello nazionale, dove la percezione dell’istituzione è molto diversa e dove - non dobbiamo mai dimenticarlo – proprio le Province sono al centro di un progetto di riforma che le vuole abolire.

In questi anni abbiamo sempre contribuito in modo forte al benessere dello Stato, non solo con la dovuta partecipazione economica, rinunciando ad una parte significativa del nostro bilancio - più di 1 miliardo per ciascuna Provincia, pur senza venir meno  alcuna competenza – ma anche attraverso il volontariato, vero motore della nostra gente, sempre presente ovunque vi sia stata necessità”.

“Ecco perché – conclude il Presidente Moltrer - dobbiamo al più presto dare voce alle nostre istanze in sede nazionale, non come due realtà separate, ma con un’unica voce di più di un milione di abitanti, che hanno sudato il proprio benessere lavorando duro giorno per giorno. Fare esercizio di autoreferenza, ripeterci  quanto siamo bravi non serve a nulla: dobbiamo far sì che Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol realizzi un terzo Statuto con cui ridisegnare l’assetto istituzionale chiaro e semplice. Solo così saremo ancora un esempio positivo e non  essere strumentalmente additati fra le cause del possibile e non auspicabile fallimento dello Stato”.