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Comunicati stampa

Vitalizi e restituzioni - iniziato il dibattito generale

Iniziata la seduta di luglio. In aula i disegni di legge in materia di vitalizi, n. 3, n.4, n.8 e n.9

In apertura di seduta, è avvenuta la sostituzione del Consigliere regionale Veronika Stirner Brantsch, dimissionaria, all’interno della II Commissione legislativa. Al suo posto è stato nominato il consigliere Oswald Schiefer (SVP).

Punto successivo all’ordine del giorno, la trattazione congiunta dei disegni di legge in materia di vitalizi.

Primo ad essere illustrato il disegno di legge n.3, “Trattamento economico e abolizione del vitalizio dei membri del Consiglio della Regione autonoma Trentino-Alto Adige, presentato dai Consiglieri regionali Bottamedi, Degasperi e Köllensperger. La Consigliera Manuela Bottamedi (Movimento 5 Stelle) ha illustrato il testo,  spiegando come esso parta dal principio della ragionevolezza giuridica. “Con questo disegno di legge - ha detto -vengono introdotti anche due nuovi concetti. Il primo, la sostenibilità dei costi dei consiglieri i quali non potranno avvalersi di componenti esterne aggiuntive messe a disposizione gratuitamente dalla Regione. Con questo si vuole riaffermare anche un principio fondamentale, ovvero che le tasse dei cittadini e delle imprese non devono essere distratte per soddisfare le indennità differite dei consiglieri i quali dovranno limitarsi a quanto venga reso loro disponibile solo attraverso le indennità. Il secondo, i vincoli di finanza locale dettati dalle continue revisioni al ribasso impartite dallo Stato centrale e che di fatto significheranno ridurre ulteriormente le remunerazioni dei consiglieri per evitare che la maggioranza dei cittadini debba subire una diminuzione dello stato sociale a causa di risorse finanziarie pubbliche impiegate per le indennità attuali e future di una piccola minoranza di eletti privilegiati”. Il Presidente della Prima Commissione, Walter Kaswalder ha quindi letto la relazione della Commissione, che ha bocciato il disegno di legge.

Subito dopo, il Consigliere Rodolfo Borga (Amministrare e Civica Trentina)  ha presentato il testo di legge n.4: “Modificazioni della legge regionale 21 settembre 2012, n. 6 in materia di trattamento economico e previdenziale dei membri del Consiglio della Regione autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol”. “Non si tratta di una provocazione, ma una sollecitazione ad intervenire, aprendo un dibattito. Il disegno di legge - ha spiegato il Consigliere Borga -- propone una disciplina del tutto diversa del trattamento economico dei Consiglieri regionali, che ovviamente dovrà poi essere integrata dai legislatori provinciali di Trento e Bolzano”. In sintesi il disegno di legge prevede che ai Consiglieri siano corrisposti in luogo di un’indennità, dei gettoni di presenza per la partecipazione alle sedute del Consiglio regionale e delle Commissioni legislative. Diversa la disciplina per le Giunte provinciali che, per il Consigliere Borga, devono poter svolgere il proprio lavoro a tempo pieno.  “Il sistema che propongo garantisce una parità d’accesso alla politica: ciascuno continuerà a svolgere il proprio lavoro e farebbe la politica solo per passione e part time”. “Se si vuole garantire a tutti in astratto una possibilità di accedere alle cariche ci vuole una disciplina”. Anche il disegno di legge n.4, ha spiegato il Presidente della Commissione, Walter Kaswalder, è stato bocciato dalla organo del Consiglio.

Il disegno di legge n.8: “Interpretazione autentica dell’articolo 10 della legge regionale 21 settembre 2012, n. 6 (Trattamento economico e regime previdenziale dei membri del Consiglio della Regione autonoma Trentino-Alto Adige) e provvedimenti conseguenti (presentato dai componenti dell’Ufficio di Presidenza Moltrer, Mussner, De Godenz e Viola e dai Capigruppo Manica, Steger, Detomas, Grisenti, Passamani, Blaas e Avanzo), è stato presentato dal Presidente Diego Moltrer, che ha spiegato il senso della legge. “Si tratta di una “variante di senso” rispetto alla legge 6/2012, nell’intento di non perpetuare l’applicazione avvenuta, ma di ridurre il trattamento economico corrisposto, conformemente a parametri che si sono rilevati non consoni a criteri di equità e ragionevolezza e che si discostavano da una valutazione che avrebbe dovuto riferirsi a “valori medi” ed essere in linea con esigenze di contenimento della spesa pubblica”.  Il Presidente della Commissione, Kaswalder, ha quindi letto la relazione.

Presentato infine dal Presidente Moltrer, anche il Disegno di legge n. 9: Modifiche alla legge regionale 26 febbraio 1995, n. 2 (Interventi in materia di indennità e previdenza ai Consiglieri della Regione autonoma Trentino-Alto Adige), come modificata dalle leggi regionali 28 ottobre 2004, n. 4, 30 giugno 2008, n. 4, 16 novembre 2009, n. 8, 14 dicembre 2011, n. 8 e 21 settembre 2012, n. 6, volte al contenimento della spesa pubblica (presentato dai componenti dell’Ufficio di Presidenza Moltrer, Mussner, De Godenz e Viola e dai Capigruppo Manica, Steger, Detomas, Grisenti, Passamani, Blaas e Avanzo), in materia di assegni vitalizi.

 

Discussione generale

Il Consigliere Rodolfo Borga (ACT) ha aperto la discussione generale, intervenendo in prima istanza sui contributi restituiti al termine della XIV legislatura: “Non si tratta di un anticipo di vitalizi, ma comporta un venir meno di un rapporto previdenziale. Era una possibilità prevista già prima della legge 6/2012 e chi aveva optato per questa scelta in passato era stato lodato come salvatore delle casse pubbliche”. “Ho manifestato in Commissione e ora in Aula le mie perplessità su queste vicende. Non si tratta di un anticipo di vitalizio, che non esisteva già dal 2008, nè di un bonus di fine legislatura, ma di una restituzione di contributi versati che comporta la cancellazione di qualsiasi trattamento”. Riferendosi al disegno di legge del Movimento 5 Stelle e agli emendamenti in materia, ha detto che, “se formulati in maniera giuridicamente sostenibile, ovver riportino quei fondi alla loro originaria destinazione, ovvero ad essere contributi per il trattamento previdenziale,  allora li voterò. Deve essere chiaro che si tratta di contributi previdenziali e non di un bonus”.  In merito al verbale letto dal Presidente della Commissione, che riportava “la solidarietà agli ex consiglieri”, ha voluto precisare che “esiste una questione di merito. Si deve intervenire su questa materia e questo è fuori discussione, distinguendo però tra il comportamento sopra le righe di alcuni ex Consiglieri e quello di alcuni che probabilmente non hanno votato la legge 6 e probabilmente nemmeno le leggi precedenti che avevano determinato una tale situazione, che sono stati esposti al pubblico ludibrio e che a mio giudizio non hanno commesso un furto. Ci vuole rispetto per le persone”. “Ciò non toglie che si debba intervenire”.

Il Consigliere Claudio Civettini (Lega Nord) ha rilevato come “decidere su se stessi è un problema. Abbiamo voluto delegare ad un sistema terzo il calcolo del quantum, salvo poi ritrovarci in aula a modificarlo”. “La legge del 2012, che è in discussione e che sembra sia stata partorita da un banda di ladri, penso che nella ratio sia stata positiva perché chiudeva un percorso di sceleratezze”. Tra gli ex Consiglieri, per il Consigliere Civettini ci sono stati dei “Farisei, perchè quando a settembre sono andati a firmare i soldi li hanno presi e non si sono fatti avanti subito per denunciare quanto prendevano”, "salvo poi - ha detto - dichiararne l’immoralità mesi dopo". Il Consigliere Civettini ha anche criticato le parti sociali “che non sono intervenute prima, quando hanno visto le proiezioni”. “Il nostro gruppo - ha detto rivolgendosi al Presidente Moltrer- è disposto a seguire dei ragionamenti, ma la invito a fermarsi per trovare delle soluzioni, Ma purtroppo le vere problematiche sono all’ interno delle maggioranze”.

Andreas Pőder (misto)è intervenuto sulla relazione della Commissione, rilevando come fosse sbagliato un passaggio che lo riguardava ed ha quindi chiesto che gli fosse concesso il diritto di formulare dei subemendamenti a fronte della mancata consegna degli emendamenti un’ora prima della seduta. Anche il capogruppo Alessandro Urzì ha voluto dissentire in merito al metodo di consegna degli atti politici, ed in particolare degli emendamenti. Ha precisato inoltre in riferimento a pagina 2 della relazione “che le norme in vigore prevede un sistema in riferimento all’età con scaglioni differenziati anche in base al numero di legislature”. “Quanto riportato nella relazione della Commissione è un dato falso. Capisco la presa di posizione di un membro della Commissione, ma dalla Presidenza della Comissione ci si aspetta dati di realtà”.

Il Presidente Moltrer ha quindi risposto spiegando che gli emendamenti vengono consegnati ai gruppi ed è compito degli Consiglieri consultarli. Sia il Consigliere Urzì, sia il Consigliere Pőder hanno replicato che il gruppo misto non ha la sede e che quindi non hanno avuto modo di partecipare al processo legislativo. Su richiesta del Consigliere Pőder, quindi, i lavori sono stati sospesi per permettere lo studio dei subemendamenti. Al termine della seduta, il Presidente Moltrer ha convocato una riunione dei capigruppo.

I lavori riprenderanno domani alle ore 10.00