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Comunicati stampa

Nessun aumento dei rimborsi: tetto invariato

L'aumento del rimborso per corsi di formazione riduce di fatto le altre eventuali disponibilità

In merito agli articoli apparsi su alcuni quotidiani locali e in particolare sul Trentino che oggi chiarendo reitera, in cui si parla di politici che “si aumentano i rimborsi”, si chiarisce che l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale , rispetto a quanto stabilito dalla legge in vigore, non ha in alcun modo aumentato l’importo massimo dei rimborsi che i Consiglieri, a norma di legge, possono percepire. Il tetto di 750 euro mensili rimborsabili – solo a fronte di una comprovata documentazione – non è aumentato e di conseguenza nessun aumento è stato previsto. 

E’ stata data la possibilità, a fronte di specifiche richieste, di aumentare la quota rimborsabile per l’iscrizione a corsi di formazione, ma sempre all’interno di quel tetto, mai oltre la soglia stabilita in precedenza, e diminuendo dunque le altre eventuali disponibilità.

Appare quindi chiaro che si tratta di notizie palesemente errate e fuorvianti. “La disinformazione perpetrata da alcuni – commenta il Presidente del Consiglio regionale, Diego Moltrer - è un danno per l’intera comunità. In queste settimane ho visto le notizie spesso riportate in maniera parziale e faziosa, creando ingiustificate condizioni di malumore nella cittadinanza e soprattutto facendo il gioco di chi, al di fuori dei confini della nostra Regione, sta cercando di demolire la nostra Autonomia. Il Trentino-Alto Adige/Südtirol è una delle realtà più virtuose in Italia: abbiamo le indennità più basse nonostante siamo i Consiglieri con maggiori competenze in tutto il Paese, gli eletti nelle ultime due legislature – e anche in questo caso per primi - non hanno alcun vitalizio e siamo gli unici ad aver fissato un cumulo alla somma di rendite. Abbiamo corretto il tiro di una riforma in parte sbagliata, prevedendo il recupero di più del 50per cento e stabilendo nuovi criteri ancora più restrittivi. Eppure anche di tutto questo è stata riportata solo una versione parziale, accusando non chi di fatto ne ha limitato gli esiti, ma gli stessi promotori. Il fondamentale ruolo critico del giornalista non deve mai venire meno ed anzi deve essere sprone ad una sempre maggiore trasparenza, cosa di cui io cerco quotidianamente di farmi portabandiera, ma un certo modo di fare giornalismo, che cerca sempre e solo il marcio anche dove non c’è, sta portando la nostra società all’esasperazione e sta danneggiando fortemente anche coloro che si impegnano giorno per giorno per migliorare il Trentino. Questo modo di fare notizia non fa certo l’interesse dei lettori, unici autorevoli referenti del giornalista come del politico”.