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Comunicati stampa

Stava: a 30 anni dal disastro il Consiglio regionale ricorda le vittime

Mercoledì 17 giugno, alle ore 14.00, presso la Sala di Rappresentanza del Consiglio regionale sarà inaugurato il percorso didattico che ripercorre i passaggi che hanno portato alla catastrofe, realizzato dalla Fondazione Stava 1985

Si chiama "La diffusione di conoscenza", l'esposizione/percorso didattico sulla catastrofe della val di Stava che sarà ospitata da martedì 16 giugno a venerdì 19 giugno negli spazi espositivi della Sala di Rappresentanza del Consiglio regionale, in Piazza Dante 16 a Trento.  Una mostra itinerante che porterà il ricordo di quanto accadde il 19 luglio 1985 fino a Strasburgo, attraverso 15 teli auto-avvolgenti che raccontano, con brevi testi e immagini, la storia della miniera e dell’impianto di arricchimento della fluorite di Prestavèl; la costruzione e la crescita dei bacini di decantazione dei fanghi residuati dalla lavorazione della fluorite mediante flottazione; il crollo che il 19 luglio 1985 provocò la morte di 268 persone oltre ad ingenti danni ambientali e materiali; le cause e le responsabilità del crollo così come furono stabilite nel procedimento penale che si concluse con la condanna di 10 imputati giudicati colpevoli dei reati di disastro colposo e omicidio colposo plurimo; gli anni successivi alla catastrofe con la visita a Tesero e a Stava di Papa Giovanni Paolo II, il 17 luglio 1988, e la lunga fase della ricostruzione in val di Stava.
L’esposizione/percorso didattico itinerante  riprende i contenuti del percorso didattico realizzato presso il Centro di documentazione di Stava ed è stato realizzato dalla Fondazione Stava 1985, con il sostegno della Provincia Autonoma di Trento, della Regione Emilia-Romagna, della Regione Lombardia e del Comune di Tesero e con il patrocinio del Consiglio Nazionale delle Ricerche per la difesa dalle catastrofi idrogeologiche e del Dipartimento di scienza della terra dell’Università di Modena e Reggio Emilia.
L'inaugurazione avverrà il giorno 17 giugno, giornata di seduta del Consiglio regionale, alle ore 14.00, presso la Sala di Rappresentanza del Consiglio, in Piazza Dante, 16 a Trento.

 
 
La catastrofe della val di Stava e
la Fondazione Stava 1985 Onlus
Erano le 12.22’55” del 19 luglio 1985 allorché una colata di fango sprigionatisi a seguito del crollo della discarica di miniera costituita da due bacini sovrapposti realizzati per la decantazione e lo stoccaggio degli sterili residuati dalla lavorazione della fluorite mediante flottazione annessa all’impianto di arricchimento del minerale di Prestavèl in località Pozzole nel Comune di Tesero, in valle di Stava - laterale della valle di Fiemme in  Trentino nelle Alpi orientali dell’Italia settentrionale – distrusse l’abitato di Stava e parte dell’abitato di Tesero. 
La massa fangosa composta da sabbia, limi e acqua scese a valle alla velocità di quasi 90 chilometri orari e spazzò via persone, alberi, abitazioni e tutto quanto incontrò fino a raggiungere la confluenza con il torrente Avisio che solca la valle di Fiemme. 
Lungo il suo percorso, la colata di fango provocò la morte di 268 uomini, donne e bambini, il ferimento di altre 20 persone, la distruzione completa di 3 alberghi, di 53 case d’abitazione e di 6 capannoni; 8 ponti furono demoliti e 9 edifici gravemente danneggiati. Uno strato di fango tra 20 e 40 centimetri ricopriva un’area di 435 mila metri quadri circa per una lunghezza di 4,2 chilometri. 
Dalle discariche fuoriuscirono circa 180 mila metri cubi di materiale ai quali si aggiunsero altri 40-50 mila metri cubi provenienti da processi erosivi, dalla distruzione degli edifici e dallo sradicamento di centinaia di alberi. Il procedimento penale che si è concluso nel 1992 con la sentenza definitiva di condanna di 10 imputati giudicati colpevoli dei reati di disastro colposo e omicidio colposo plurimo. Il risarcimento del danno per complessivi circa 133 milioni di Euro è stato liquidato in via transattiva nel 2004 da Edison, Eni-Snam, Finimeg e Provincia Autonoma di Trento. La catastrofe della val di Stava è uno fra i più gravi disastri avvenuti al mondo per il crollo di discariche di miniera.
Oggi Stava è tornata a essere quell’accogliente località turistica che era prima del disastro. 
Il ricordo tuttavia non è sopito. Anzi! L’impegno dei familiari delle Vittime e degli Enti pubblici rappresentativi delle comunità colpite si è concretizzato nella costituzione della Fondazione Stava 1985 Onlus, alla quale partecipano in veste di soci fondatori l’Associazione 19 luglio val di Stava, il Comune di Tesero, la Magnifica Comunità di Fiemme e i Comuni di Longarone e di Cavalese teatro degli analoghi disastri del Vajont e della funivia del Cermìs.
La Fondazione Stava 1985 Onlus si è posta il compito della “memoria attiva” - come ha sottolineato l’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi che ha concesso alla Fondazione l’Alto Patronato del Capo dello Stato per la durata del suo mandato - per far in modo che non si ripetano avvenimenti simili, inutili e prevedibili. La Fondazione è stata insignita del Premio internazionale Alexander Langer 2010.
Promotore e presidente della Fondazione è Graziano Lucchi, presidente dell’Associazione 19 luglio val di Stava. 
Il sito della Fondazione www.stava1985.it può essere consultato in italiano, inglese e tedesco.