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Comunicati stampa

Stava: a trent'anni dal disastro diventa il simbolo di tutte le catastrofi provocate dall'incuria dell'uomo

Nella sala Aldo Moro di Palazzo Montecitorio inaugurata la mostra/percorso didattico della fondazione Stava 1985 Onlus, che ripercorre i drammatici momenti del disastro e ne spiega le cause

L'inaugurazione della mostra
L'inaugurazione della mostra
    "Quella di Stava è stata una tragedia, ma non una fatalità. Vi sono state precise responsabilità e la colpa è interamente dell'uomo. Come amministratori e politici, abbiamo un ruolo fondamentale nella gestione del territorio e quanto avvenuto a Stava ha dimostrato quanto questo non debba mai venire meno". Così la Presidente del Consiglio regionale, Chiara Avanzo, all'inaugurazione del percorso espositivo/didattico, avvenuta a Palazzo Montecitorio, a Roma, in Sala Aldo Moro, in occasione della "Giornata nazionale in memoria delle Vittime dei disastri ambientali e industriali causati dall’incuria dell’uomo", che ogni anno, il 9 ottobre, ricorrenza del disastro del Vajont, ricorda tutte le vittime delle tragedie provocate dall'intervento negligente dell'uomo. 
La Vicepresidente della Camera, Marina  Sereni, ha voluto ringraziare la Fondazione Stava1985 Onlus per il lavoro che porta avanti nel Tramandare il ricordo e nell'informare su quanto avvenuto.
A portare la propria testimonianza, la sindaco di Tesero, Elena Ceschini, che ha posto l'accento sulla necessità di preservare la memoria di quanto avvenuto: "Questi eventi devono essere un monito, soprattutto per le nuove generazioni, che non li hanno vissuti e che devono comprenderli per evitare che si ripetano".  
Nel suo intervento la Presidente Avanzo ha sottolineato l'importanza della scelta, in occasione della Giornata dedicata ai disastri ambientali dovuti all'incuria, di questa esposizione, la stessa che era stata ospitata lo scorso 17 giugno, nella Sala di Rappresentanza del Consiglio regionale: "Un percorso che simboleggia, nella sua tragicità, tutti quegli eventi che nascono dall'incuria, a partire dal disastro del Gleno - il primo vero disastro ambientale provocato dall'uomo di cui si tramandi memoria in Italia  - al Vajont, fino ai più recenti, come quelli avvenuti anche nella nostra terra, il Trentino-Alto Adige/Südtirol". Oltre alle vittime di Stava, ha quindi ricordato quelle  della funivia del Cermis del 1976 e del 1998,  quelle della diga della Val Martello, del 1987, e quelle del treno della Val Venosta, nel 2010. 
Il Presidente della Fondazione Stava1985 Onlus, Graziano Lucchi, ha quindi ripercorso le drammatiche ore della tragedia e ha parlato delle gravi responsabilità che hanno portato alla morte di 268 persone, ricordando come non si sia trattato di un evento dovuto alla casualità, ma a precise responsabilità umane. 
Alla inaugurazione, alla quale hanno presenziato anche l'on. Mauro Ottobre e l'on. Michele Nicoletti, hanno portato la propria testimonianza anche le onorevoli Raffaella Mariani e Serena Pellegrino, esponenti della Commissione Ambiente, Territorio, Lavori Pubblici della Camera, ricordando tutti i disastri ambientali avvenuti in Italia per colpa dell'uomo e parlando di quanto viene fatto per evitare che questi eventi abbiano a ripetersi, in particolare anche la legge recentemente approvata sui reati connessi all'ambiente".
"Ringrazio ancora una volta, a nome dell'intero Consiglio regionale, la Fondazione Stava 1985 e la Presidenza della Camera dei deputati per questo momento - ha concluso la Presidente Chiara Avanzo - Oggi il mio pensiero va dunque a tutti coloro che non hanno potuto continuare a vivere la propria vita e i cui sogni sono stati improvvisamente interrotti. Alle loro famiglie va la mia solidarietà e la mia vicinanza".