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Comunicati stampa

Inaugurata a Casa Maria la Via Crucis degli artisti UCAI per Rovereto sulla Secchia: dal dramma del terremoto i semi della speranza

"Grazie, perché ci siamo sentiti amati". Così Monsignor Francesco Cavina ha voluto salutare tutte le autorità e le persone che si sono trovate a Casa Maria, a Vigolo Vattaro, dove sono state benedette le stazioni della Via Crucis, opere d'arte realizzate dagli artisti di UCAI per la chiesa di Rovereto Sulla Secchia, il comune emiliano sconvolto dal terremoto del 2012. Una celebrazione che ha visto, oltre al Vescovo di Carpi, la presenza della Presidente del Consiglio regionale, Chiara Avanzo dell'arcivescovo di Trento, Mons. Luigi Bressan, del Presidente della Cooperazione trentina, Giorgio Fracalossi, del Presidente di Kaleidoscopio, Michele Odorizzi, del Consigliere regionale Walter Kaswalder e del parroco di Rovereto sulla Secchia, don Andrea Zuarri. Alla cerimonia, anche il già presidente della Cooperazione Diego Schelfi.

Via Crucis
Via Crucis
Foto Diego Nart

Un progetto, ha spiegato il presidente di UCAI, Marco Arman, nato all'indomani del terremoto, quando l'Unione Cattolica Artisti Italiani, aveva manifestato la volontà di dare un segnale di vicinanza alle popolazioni colpite dal sisma. L'edificazione della Chiesa a Rovereto sulla Secchia, realizzata da imprese trentine grazie al contributo di vari donatori, ha creato l'occasione: per adornare l'edificio di culto, sono state realizzate quattordici opere, trasferite poi su vetro e donate alla Comunità emiliana. Gli originali, per volontà di UCAI e della Curia, saranno d'ora in avanti ospitati nella Cappella di Casa Santa Maria. Il Presidente della Cooperazione trentina, Giorgio Fracalossi, ha ricordato la cerimonia di consegna delle opere nella nuova chiesa e l'impegno di Solidea, la onlus che fa capo allo Federazione trentina e che ha attivamente partecipato al progetto, rendendolo possibile insieme alla partecipazione dei tanti rimasti anonimi: "I cooperatori - ha detto - hanno dimostrato di esserci anche nei momenti di difficoltà che riguardano altre persone. L'orgoglio, nella nostra Autonomia, è quello di essere inclusivi anche per coloro che hanno bisogno al di fuori della nostra terra e la fortuna è quella di avere un grande cuore di solidarietà". Michela Pacchielat, sindaco di Vigolo Vattaro, ha voluto ringraziare gli artisti di UCAI ed ha sottolineato i trentini, nei momenti difficili, sono presenti. Ha inoltre ricordato il legame con Santa Paolina che unisce anche l'Emilia Romagna al Trentino. "Ci siamo e ci saremo" è il messaggio che ha voluto dare la Presidente Chiara Avanzo ha voluto soprattutto ringraziare gli artisti per aver permesso al Consiglio regionale di essere presente in un così importante progetto, che ha creato un ponte tra la realtà trentina e quella emiliana: "Alla ricostruzione materiale si deve affiancare anche quella dello spirito, che di fronte a tali catastrofi naturali, avverte un senso di impotenza e che nella fede può trovare la speranza".Anche il consigliere Walter Kaswalder, tra i promotori di Casa Maria come Sindaco di Vigolo Vattaro, ha parlato della solidarietà dei vigolani: "Insieme si può", ha detto. "Questa struttura è nata grazie all'impegno dell'Amministrazione, della Provincia di Trento e della Curia e oggi custode di questa preziosa Via Crucis. Insieme si può far ripartire il territorio".Pierfrancesco Baravelli: progettista della chiesa ha parlato di una storia di amicizia che continua e ha ringraziato per la possibilità che gli è stata offerta  di essere protagonisti della ricostruzione. Don Andrea Zuarri, nel ringraziare tutti per l'impegno, ha ricordato don Ivan, il parroco di Rovereto morto durante il terremoto, ma ha parlato soprattutto di speranza: "Stiamo vivendo una ricostruzione lentissima, anche a causa di una burocrazia che uccide, ma nel dramma è stato seminato un seme che ha dato frutti di amicizia inaspettati. La chiesa è stato il primo edificio pubblico inaugurato". Anche Mons. Cavina ha voluto ricordare il dramma del terremoto: ."Anche nell'immensa tragedia che abbiamo vissuto, si trovano i segni della Resurrezione", ha detto.  "Uno di questi segni siete voi i e tutto il trentino". "Questa terra, dove da quarant'anni vengo ininterrottamente in vacanza,  ha dimostrato di amarmi. Ha provveduto alla chiesa di Concordia, Rovereto e la Curia anche alle spese del momento di beatificazione di Odoardo Focherini". Ha quindi parlato dell'importanza delle opere artistiche, che con la loro trasposizione su vetro sono anche un messaggio della luce di Cristo, della speranza. "Abbiamo potuto tornare a sperare, sentirsi amati e sostenuti e oggi la nuova chiesa è uno scrigno di opere d'arte, un luogo di bellezza e di incontro con il signore. Grazie perché ci siamo sentiti amati". L'arcivescovo di Trento, Mons. Luigi Bressan, ha  posto l'accento sulla solidarietà, ricordando quanto fatto da Santa Paolina: Uno spirito di dono e aiuto nato in questo paese. Il merito di quanto realizzato va alle persone, alla gente che si è impegnata. Dopo la Via Crucis c'è la Via Lucis: ora possiamo ammirare l'arte moderna che può esprimere in modo diverso il messaggio cristiano della Resurrezione.  Gli originali della Via Crucis saranno ora custoditi da Casa Maria, gestita dalla cooperativa Kaleidoscopio. I quattordici artisti sono: Anita Anibaldi, Marco Arman, Luigi Bevilacqua, Carla Caldonazzi, Rita Cench, Mirta De Simoni Lasta, Bruno Degasperi, Adolfo Carlo Fia, Maurizio Frisinghelli, Sylvia Lippitz, Silvio Magnini, Licia Maranpon Foches, Silvia Marchetti, Mastro 7, Marco Morelli, Paul Moroder de Doss, Romano Perusini, Marisa Postal De Carli.  Hanno raffigurato le quattordici stazioni: Gesù condannato a morte, Gesù è caricato della croce, Gesù cade per la prima volta, Gesù incontra la madre, Gesù è aiutato da Simone di Cirene a portare la croce, Veronica asciuga il volto di Gesù, Gesù cade per la seconda volta, Gesù incontra le donne di Gerusalemme, Gesù cade per la terza volta, Gesù è spogliato delle vesti, Gesù è crocifisso, Gesù muore in croce, Gesù è deposto dalla croce, Gesù è posto nel sepolcro.