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Comunicati stampa

Chiara Avanzo incontra il comitato "Non Ultimi"

La Presidente del Consiglio regionale ha accolto a Trento le rappresentanti del movimento che vuole sensibilizzare le autorità regionali e provinciali al fine di introdurre, come nella normativa nazionale, la doppia preferenza di genere

Le rappresentanti del Comitato "non ultimi"
Le rappresentanti del Comitato "non ultimi"

"Il Trentino, sempre all'avanguardia su molti temi, non può essere l'ultimo a rimanere senza una legge che garantisca parità di accesso alle cariche elettive". Questo il messaggio che le rappresentanti del comitato "Non ultimi" hanno voluto portare oggi alla Presidente del Consiglio regionale.

Minella Chilà, Paola Giudici, Patrizia Pace, Giulia Robol e Laura Strada hanno voluto presentare il Comitato e le finalità dello stesso a Chiara Avanzo.

"Il 3 febbraio 2016 - hanno spiegato - è stato approvata in via definitiva da parte del Parlamento Italiano l’integrazione della legge 165/2004 che stabilisce  in  via  esclusiva,  ai  sensi dell'articolo  122  della  Costituzione,  i  principi fondamentali   del  sistema  di  elezione  dei consiglieri regionali ed in particolare, che: “qualora la legge elettorale preveda l'espressione di preferenze, in ciascuna lista i candidati siano presenti in modo tale che quelli dello stesso sesso non eccedano il 60 per cento del totale e sia consentita l'espressione di almeno due preferenze, di cui una riservata a un candidato di sesso diverso, pena l'annullamento delle preferenze successive alla prima". "La Provincia di Trento è l'unico territorio in Italia in cui non si potrà votare con questo sistema e sarà perciò costretto a rinunciare all’intero bacino di talenti e professionalità presenti nella società".

La finalità del Comitato è dunque quella di sensibilizare le autorità regionali e provinciali affinchè procedano a modificare la legge elettorale provinciale introducendo il meccanismo.

"Ho ascoltato le istanze del Comitato - ha commentato Chiara Avanzo - e, pur non essendo mai stata una convinta sostenitrice delle quote rosa, nè del voto di genere, comprendo le ragioni che spingono le donne a muoversi in questa direzione. Esiste una evidente disparità nella presenza delle donne in politica e le iniziative che vogliono sensibilizzare ad una maggiore partecipazione sono fondamentali. La legge elettorale che prevede l'introduzione del voto di genere nella Provincia di Trento è in discussione e dovrà essere affrontata nei prossimi mesi. L'auspicio è che possa emergere un testo che consenta di colmare il gap che oggi esiste, senza però creare "riserve" che rischiano di danneggiare in primo luogo l'immagine della donna stessa. Sarò lieta di seguire le prossime iniziative del Comitato che, credo, sta seguendo una via giusta nel promuovere i diritti di tutti i cittadini".