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Comunicati stampa

In aula il Bilancio della Regione

La relazione del Presidente Kompatscher e i primi interventi. L'esito del referendum al centro del dibattito

Aperta la seduta del Consiglio regionale di dicembre, che si concentrerà sulla manovra di bilancio: il  Disegno di legge n. 86: Disegno di legge regionale collegata alla legge regionale di stabilità 2017, il  Disegno di legge n. 87: Legge regionale di stabilità 2017; la Proposta di delibera n. 45: Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza regionale (DEFR) 2017-2019, Disegno di legge n. 88: Bilancio di previsione della Regione autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol per gli esercizi finanziari 2017-2019 e la Proposta di delibera n. 44: Approvazione del bilancio di previsione del Consiglio regionale per gli anni 2017-2018-2019.

Arno Kompatscer ha presentato il Bilancio di Previsione: “Noi siamo tutti d’accordo sul fatto che la Riforma Costituzionale appena bocciata avrebbe rappresentato un accentramento per le Regioni a Statuto ordinario. Ciononostante per noi avrebbe rappresentato un rafforzamento della nostra Autonomia attraverso il principio dell’intesa e una opportunità per accelerare il processo di revisione dello Statuto d’Autonomia. Nelle ultime settimane, qualcuno ha parlato con ironia di idillio tra Bolzano e Trento, di luna di miele. Tuttavia il buon livello di cooperazione tra Bolzano e Trento  può spingere verso l’elaborazione di una proposta comune di aggiornamento dello Statuto di Autonomia, ma alla luce dell’esito del referendum ciò sarà possibile solo se ci saranno di nuovo le condizioni politiche e giuridiche di garanzia per arrivare a un incremento dell’autonomia.  Con la vittoria del “no” il sistema di tutele dell’Autonomia resta immutato”. Parlando del futuro ha detto:  “se ci chiediamo – ha detto Kompatscher - perché  oggi riusciamo più spesso a ragionare con un “noi” piuttosto che con un “loro”, la risposta, credo, la troviamo anche nella definitiva maturazione di un processo ventennale che conosciamo con il nome di Euregio. L’Euregio, cioè, ha dato metodo e naturalezza al dialogo tra Bolzano e Trento”.  Quanto all’aggiornamento dello Statuto  “una modifica sarà possibile solo se ci saranno le condizioni politiche e giuridiche di garanzia per arrivare ad un incremento della nostra autonomia, ed in ogni caso,  il tutto avverrà anche in accordo con l’Austria, dove è stato appena eletto un presidente della Repubblica europeista nonché grande sostenitore della nostra Autonomia”, ha specificato il presidente.

Il Bilancio di Previsione della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige Südtirol per il 2017, prevede entrate Ier competenza pari 304.174.944, 99 €, entrate per cassa per 473.523.266,60 e autorizzate spese per eguali importi. Le entrate tributarie per il prossimo anno sono stimate in euro 216.500.000, pari al 71,18% delle entrate complessive della Regione. Per l'anno 2017 il gettito delle imposte ipotecarie è previsto in euro 27 milioni, il gettito delle imposte sulle successioni e donazioni è quantificato in euro 12 milioni, i proventi dell'imposta sul valore aggiunto relativa agli scambi interni sono previsti in euro 160 milioni, mentre la compartecipazione dei proventi del lotto è stimata in euro 17 milioni e 500 mila euro (di cui 8milioni e 500mila reimputati a seguito del riaccertamento straordinario dei residui). Le entrate extratributarie sono stimate in euro 15.615.944,99.  Si aggiungono a queste le entrate da anticipazione da istituto tesoriere, per 15 milioni di euro, da riduzione di attività finanziarie, pari a 37.154.000 euro e le entrate per contabilità speciali, pari 9.385.000 euro.

Oltre alle spese necessarie per il funzionamento dell'Ente e degli organi esecutivi, nel Bilancio rientrano, tra le altre cose, le voci che riguardano le spese per supportare gli enti comunali interessati nei progetti di fusione, quella inerente le spese per la Giustizia, sia per gli uffici del Giudice di Pace, sia per le azioni di supporto tecnico e amministrativo di tutti gli uffici giudiziari del Distretto. Inoltre una parte importante del Bilancio andrà a sostegno delle Associazioni delle Aziende pubbliche di servizi alla persona, gli interventi in a favore delle famiglie e in materia di previdenza complementare.

Alla legge di Bilancio di Previsione, si affianca la Legge di stabilità e la Legge ad essa collegata, che interessano in particolar modo i finanziamenti per i nuovi Comuni, la previdenza integrativa, alcune norme sul personale e, a seguito dell'itroduzione del bilancio armonizzato, gli effetti del riassetto dei rapporti finanziari, così come concordato con il Governo nel 2014. La legge collegata contiene disposizioni aventi riflessi sul bilancio per attuare il DEFR, disposizioni per il raggiungimento degli obiettivi di razionalizzazione della spesa, equità e sviluppo che compongono la complessiva manovra economica della Regione e per l'adeguamento della normativa regionale agli obblighi derivanti dalla normativa statale e comunitaria.

La discussione generale ha visto focalizzare il tema sull’esito del referendum. Alessandro Urzì (misto) ha sottolineato come l’esito evidenzi “una sfiducia nel sistema”. “L’accordo che prevedeva l’intesa era un accordo squisitamente politico. Fallito il progetto Renzi tutto questo è rimesso in discussione. Siamo consapevoli oggi del clima che si respira oggi fuori dalle nostre autonomie speciali? Siamo consapevoli del danno che questo atteggiamento supino nei confronti del premier Renzi ha creato? Le conseguenze che ci saranno sul piano delle emozioni, della simpatia, verso la nostra autonomia saranno gravi. Si è giocato d’azzardo sui cittadini, si è creato un pregiudizio che peserà nel tempo sulle autonomie”. “La situazione non sarà più quella che era prima, sarà molto più complessa. Ne pagherete il prezzo dal punto di vista dei rapporti istituzionali”. Ha quindi parlato del risultato di Bolzano, sostenendo che il Sindaco Caramaschi ne è uscito sfiduciato. Tornando all’esito nazionale, ha detto che la distanza tra le autonomie e il Governo aumenterà. In merito al Bilancio di Previsione ha evidenziato come nella relazione non si parla mai della Regione Trentino-Alto Adige, ma solo delle due Province: “ci si chiude ancora in una visione localistica, provinciale”. “Sono preoccupato dalla vaghezza dei contenuti e dalla mancanza di prospettiva della Regione. In definitiva non si rintraccia quale possa essere lo sbocco naturale di un percorso politico che dovrà passare anche dal dibattito tra Convenzione e Consulta. Mi sarei aspettato che qualche pagina fosse dedicata al futuro della Regione, ma qui non c’è assolutamente nulla se non la gestione dell’ordinario e delle magre competenze legislative che si risolvono nella gestione dei fondi attribuiti alla Regione”.  Ha quindi chiesto quali siano le prospettive della Regione.

Maurizio Fugatti (Lega Nord) è quindi intervenuto nuovamente in discussione generale: “L’esito del referendum è un dato che deve far pensare, non solo chi governa”.  “Soprattutto in Trentino, dove vi è stato il 54% dei no, deve far riflettere, soprattutto chi ha fatto campagna elettorale per il sì. Tutta la Giunta, le Comunità di Valle, Confindustria, la Cooperazione, le associazioni, la Chiesa e in Trentino ha vinto il no”. Ha quindi parlato del voto come di una “sfiducia” verso il Governo provinciale. “I Trentini non hanno capito cosa sono andati a barattare, in termini politici, su questa riforma in quel di Roma. E’ la bocciatura di tutta la Giunta provinciale trentina e il Presidente Rossi dovrebbe trarne le dovute conseguenze”.  Entrando nel merito della relazione, ha parlato anche del passaggio sul tema dei profughi, parlando della necessità di chiedere un controllo in Italia, non al Brennero.

Giacomo Bezzi (LN-FI) ha fatto le proprie congratulazioni all’SVP per il risultato e ha parlato del Trentino che oggi si trova a dover cercare di difendere l’Autonomia attraverso le ragioni storiche, anzichè quelle della buona amministrazione. “Il Trentino ha bocciato la riforma costituzionale come ha bocciato quella del 2006, ricordando come già nella precedente era contenuto il principio dell’intesa, con l’ultima parola che spettava alla Regione”. Il Trentino per due volte ha bocciato il principio dell’intesa con Roma”. “Sulle indicazioni che De Gasperi ci diede c’era quella di difendere l’autonomia attraverso la buona amministrazione”. “Oggi prendiamo atto del fatto che vi sono due province autonome che non sono capaci di ragionare insieme”. “Sarà un compito arduo e ci vorranno anni per recuperare i danni che ha fatto il Partito Autonomista con questa riforma”.

Rodolfo Borga (ACT) ha parlato della visita di Kompatscher in Trentino: “Vi sono due letture: una che parla di un nuovo afflato regionalista, l’altra, più maligna, che il centro sinistra autonomista trentino era in difficoltà e che Dellai e Tonini non sarebbero stati volti spendibili per il rinnovamento”. “Non è servito. I Trentini devono capire che i tempi in cui veniva l’Obmann dell’Svp o Durnawalder in Trentino spostava il 10% dei voti”. “Non concordo su quello che ha detto sui contenuti dell’intesa: è stato un voto di testa, ma anche di cuore. Non di pancia, ma di cuore. Perchè gli italiani e i trentini hanno capito il disegno tecnocratico che penalizzava i corpi intermedi, le autonomie regionali, accentrando in una sola persona, facilmente condizionabile, i poteri che avrebbero permesso una vita comunitaria”. “Il disegno chiarissimo, a partire dalle competenze territoriali, delle forze economiche che volevano fare dell’Italia un terreno di conquista”. Ha quindi parlato di convenzione e consulta: “Siamo sicuri che in un contesto come questo si debba mettere mano allo Statuto? C’è un passaggio in un Parlamento dove la situazione è oggi ancora più confusa che qualche settimana fa. L’atteggiamento che dobbiamo tenere è quello della massima cautela”. Ha quindi annunciato due ordini del giorno con centinaia di pagine. Tre i nodi da sciogliere per Borga: “Il primo è il quorum per le fusioni dei Comuni: non c’è necessità di abbassare la soglia, per fare un favore ad uno dei vostri rappresentanti a Roma. Questa norma, per una questione di decenza istituzionale, fate il favore di levarlo. Le altre due norme riguardano i 250 milioni di euro che si spostano dal Consiglio regionale alla Regione, per i quali ha chiesto di pensare ad un passaggio successivo a opportuni approfondimenti”.

“Il caos economico e politico rimarrà in Italia dopo il referendum”, ha detto Bernhard Zimmerhofer (STF). Economisti come Cardellino hanno predetto per l'Italia l’uscita dall'euro. “Ora - ha detto -  saranno difficile da evitare le risoluzione dell’EU. Con l’adesione a Renzi, il governo provinciale ha fatto un disservizio al paese, e sarà difficile trattare con il prossimo governo”. “Pertanto -ha concluso - è necessario creare uno scenario di uscita insieme, come in Scozia o Catalogna”.

Claudio Cia (LN-FI) si è detto contento del risultato del referendum. “ Come Renzi non rispecchia la scelta dei cittadini,  anche Rossi non rappresenterà più la popolazione”.   Ha quindi rivolto le proprie critiche in particolare al Partito Autonomista: “Ho visto pochi politici della maggioranza spendersi per il Sì”. Ha quindi ricordato che in particolare sono stati presenti i rappresentanti del PATT: “Hanno anche fatto una fotografia di famiglia, sebbene con qualche orfanello”. “Il risultato delegittima proprio coloro che si sono più spesi per il sì al referendum”. E’ quindi entrato nel merito della riforma dello Statuto: “Con questa bocciatura, se si vuole andare avanti con il proporre un nuovo Statuto, non abbiamo più l’obbligo di lavorare al ribasso, ma semmai di puntare più in alto. L’esito di questo referendum rivela due realtà nella nostra Regione e vedo difficile trovare una quadra che possa soddisfare le attese e le aspettative”.Ha quindi rivolto le proprie critiche in particolare al Partito Autonomista: “Ho visto pochi politici della maggioranza spendersi per il Sì”. Ha quindi ricordato che in particolare sono stati presenti i rappresentanti del PATT: “Hanno anche fatto una fotografia di famiglia, sebbene con qualche orfanello”. “Il risultato delegittima proprio coloro che si sono più spesi per il sì al referendum”.

“La sposa è scappata” ha detto Andreas Pöder, riferendosi al fatto che il Presidente Kompatscher si trovava “in luna di miele con Renzi”. “Ora Kompatscher dovrà trovare un nuovo partner: improvvisamente a Roma non c’è più colui al quale era stato fatto il dono”. Ha detto che il prossimo partner al Governo potrebbe anche dire che i Sudtirolesi hanno votato sì e questo potrebbe essere non più accettato: “Voi volevate andare a letto con Renzi, avete accettato questa coppia di fatto e ora volete andare a letto con qualcun altro e questo potrebbe essere un autogol per noi e potrebbe essere che il Presidente Kompatscher abbia fatto un danno per i sudtirolesi e questa fedeltà nibelunga non sia più riconosciuta”. “I trentini non hanno creduto a Rossi e quindi non hanno dato il proprio dono di nozze. Noi sudtirolesi ora siamo ancora più invisi a Roma e non c’è un piano B dopo Renzi”. “Forse c’è un piano per il Trentino, ma per noi non c’è. Avete scommesso sul cavallo sbagliato”. “Specialmente i due Governatori, Rossi e Kompatscher, si sono espressi a favore di uno Stato centralista e proprio questi due Governatori dovranno andare a trattare a Roma e gli diranno che loro si sono espressi a contro le autonomie”.

Critiche alla relazione al Bilancio sono arrivate da Pius Leitner (F) “Il Presidente si è dovuto sforzare per riempire di contenuto questa relazione. Voglio entrare nel merito con due critiche: la prima quando parla della Convenzione, la seconda sulla forma. Con la relazione noi ci rendiamo conto che non parliamo del “noi”, ma del contrario. C’è stato un atteggiamento di voto completamente diverso tra Alto Adige e Trentino. Non solo il voto, ma anche i contenuti parlano diversamente tra Trentino e Alto Adige”. Ha quindi parlato parlato delle elezioni austriache, criticando il passaggio di Kompatscher sulla vittoria di Van der Bellen in Austria, dicendo che non era detto che Hofer sarebbe stato contro l’Autonomia”.

I lavori del Consiglio regionale sono stati quindi sospesi e riprenderanno alle ore 14.30