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Comunicati stampa

Aumentato il numero dei componenti della I Commissione del Consiglio

La Commissione presideduta da Walter Kaswalder passa da 13 a 15 componenti: entrano De Godenz e Giuliani. Respinta la mozione che chiedeva l'anticipo del contributo inps del fondo di previdenza integrativa per le madri che decidono di accudire i figli. Approvata la mozione che chiede di sensibilizzare i sindaci sull'uso del medaglione in alternativa alla fascia tricolore

In apertura di seduta, il Consigliere Maurizio Fugatti (Lega Nord) ha voluto dedicare un momento alle dimissioni del Consigliere Pius Leitner, dimessosi in seguito alla nota vicenda giudiziaria e sostituito in aula, nel gruppo dei Freheitlichen, dal Consigliere Hannes Zingerle. Il Consigliere Fugatti ha ringraziato Leitner e ha detto di aver imparato molto dal suo modo di lavorare.

Primo punto all’ordine del giorno, la proposta di integrazione della I Commissione permanente: con la proposta di delibera n.47 è stato quindi aumentato il numero dei componenti da 13 a 15.

Walter Blaas ha sottolineato che non vede la necessità di aumentare il numero di componenti e ha detto che il collega Walter Kaswalder ha svolto egregiamente il suo ruolo di Presidente. Ha quindi detto che il rapporto tra ii componenti di lingua italiana e tedesca si sbilancia verso la lingua italiana. Ha sollevato perplessità anche sul futuro nella prossima legislatura. Ha detto quindi di non essere d’accordo. Ha chiesto la votazione per parti separate, poichè, ha detto, non ha nulla contro i colleghi candidati a entrare in Commissione”

L’aumento del numero dei componenti è una “forzatura” per Massimo Fasanelli (Misto), che ha detto che il “collega Kaswalder non è mai uscito dalla maggioranza”. Ha quindi detto che sarebbe opportuno aggiungere anche un membro della minoranza.

Anche Andreas Pöder (BU-TA) ha sottolineato i rischi di aumentare la Commissione per rispondere a una esigenza della maggioranza e per i “litigi all’interno di un partito. Quanto succede all’interno del PATT ci costringe a  collaborare”. “Noi dovremmo dare una mano a risolvere una questione all’interno di un partito”. Ha quindi espresso la solidarietà al collega Kaswalder e ha detto che “la maggioranza fa una brutta figura”.

Bernhard Zimmerhofer (STF) ha espresso la propria solidarietà e ha suggerito a Kaswalder di perseguire una più determinata politica sudtirolese.

Hans Heiss (V) ha detto che, visto quanto manca alla fine della legislatura, non serve questa riforma. Alessandro Urzì (Misto)  ha detto che non esiste regola che dica che un Presidente debba essere rimosso dal suo ruolo: “Non mi risulta che il Consigliere Kaswalder abbia detto che non è più parte della maggioranza”. “Questi incidenti nascono perchè la maggioranza vuole consolidare sempre più le proprie posizioni”.

Rodolfo Borga (ACT) ha detto che Kaswalder non è uscito dalla maggioranza e ha annunciato voto di astensione.

Walter Kaswalder (Misto) ha quindi ringraziato per la solidarietà ricevuta. Ha detto che a lui non è stato chiesto di lasciare, altrimenti non avrebbe avuto nessun problema nell’uscire dalla Commissione, ma il suo partito ha agito senza informarlo. Ha detto di aver sempre lavorato onestamente e che continuerà a farlo, a prescindere dall’appartenenza. Ha quindi accusato il suo partito di mancare di umanità.  Ha infine espresso solidarietà all’ex Consigliere Pius Leitner.

Andreas Pöder (TA-BU) ha quindi ribadito che nella politica manca l’aspetto umano e ha annunciato astensione.

Il voto ha visto l’aumento del numero dei componenti e l’ingresso in Commissione del consigliere Piero De
Godenz  e del consigliere Luca Giuliani.

Punto successivo all’ordine del giorno, la Mozione n. 48, presentata dai Consiglieri regionali Leitner, Mair, Blaas, Stocker S. e Oberhofer per impegnare la Giunta regionale a creare i presupposti affinché i contributi per il congedo parentale siano versati direttamente dalla Regione all’INPS e per chiedere alla Giunta regionale di verificare la possibilità di estendere il sostegno per il congedo parentale fino al quinto anno di età del figlio e di presentare al Consiglio regionale un calcolo dei costi, introducendo tale estensione già a partire dal bilancio 2018. Il Consigliere Walter Blaas (F) ha quindi spiegato che il problema riguarda il differente trattamento tra pubblico e privato e che spesso le madri che decidono di seguire i figli devono lasciare il lavoro nel privato e questo si riflette anche sul trattamento previdenziale, causando poi il rischio di povertà in età avanzata. Inoltre, ha spiegato, non tutte le famiglie sono in grado di anticipare all’Inps i contributi dovuti per il contributo da parte della Regione. Il rimborso, ha spiegato, avviene infatti solo in un secondo momento”.

“Siamo a conoscenza della problematica, ma non si prospettano al momento soluzioni alternative - ha spiegato l’assessora Violetta Plotegher, dopo aver illustrato nel dettaglio la procedura - “Anche se vi è un forte impegno da parte della provincia di Bolzano, che sta provando a stipulare una convenzione con Roma che possa prevedere una surroga da parte della Provincia che possa versare direttamente sulla posizione dell’interessato, al momento non possibile per problemi di gestione dell’INPS. Al momento non è possibile e l’interessato deve onorare la procedura. Per quanto riguarda l’estensione fino al quinto anno, gli Uffici della Regione sono a disposizione per valutare il calcolo”.

Dieter Steger (SVP) ha chiesto la votazione per parti separate. Walter Blaas (F) ha quindi ringraziato l’assessora per la disponibilità.

Arno Kompatscher ha quindi detto che si sta cercando da parecchio tempo di trovare una soluzione, l’Inps non è in grado di girare direttamente i versamenti agli interessati. Si tratta di una questione tecnica e più volte è stato promessa una soluzione. Per quanto attiene il secondo punto della mozione, non possiamo accogliere questo punto. Sarebbe una variante, ma si tratta di un argomento molto importante. Dobbiamo intervenire per garantire il posto di lavoro, dobbiamo garantire la possibilità di scelta. Per quanto riguarda i cinque anni dobbiamo dire che dopo i 3 anni c’è la possibilità i bimbi all’asilo e se decidono di non mandarli si aprono nuove problematiche e occorre quindi una riflessione più ampia. Per questo voteremo contro il primo punto, perchè ci stiamo già muovendo e voteremo contro il secondo, perchè occorre ragionare in un contesto più ampio.

La mozione è stata quindi respinta.

 

Lorenzo Ossanna  (PATT) ha quindi illustrato la   Mozione n. 49, presentata dai Consiglieri regionali Ossanna, Lozzer e Giuliani per impegnare la Giunta regionale a sensibilizzare i Sindaci all’uso del medaglione con l’emblema comunale e a procedere alla realizzazione del medaglione per tutti i Comuni che non ne siano provvisti e, in particolare, per quelli nati dai recenti processi di aggregazione.

Rodolfo Borga (ACT) ha criticato la mozione, spiegando che non si tratta di un rafforzativo: “Non fate prima a diramare una comunicazione ai vostri sindaci per invitarli ad usare il medaglione? Risparmieremmo soldi e tempo”. Bernhard Zimmerhofer (STD) ha detto che

Per Alessandro Urzì (Misto) è una limitazione all’uso del tricolore. “Manca onestà intellettuale nell’obbiettivo di questa proposta: si vuole depotenziare, limitare l’uso della fascia tricolore. Ognuno si assuma la propria responsabilità di fronte questa mozione”. Ha quindi proposto di cambiare il titolo in “depotenziamento dell’uso della fascia tricolore”. Ha detto che il medaglione “sembra quello dei sommelier”. Ha quindi criticato la creazione di materiale informativo.

Dieter Steger (SVP) ha detto che in Provincia di Bolzano l’uso del medaglione è comune e sarebbe benvenuto l’uso anche in Provincia di Trento.

Il vicepresidente Ugo Rossi  ha quindi detto che è già previsto dalla legge regionale e la decisione spetta al sindaco. Ha detto che si tratta di una consuetudine europea e ha definito inappropriato il confronto con i sommelier.

Lorenzo Ossanna ha quindi replicato al Consigliere Urzì, parlando di una legge regionale unica in Italia, e ha chiesto una riunione di maggioranza.

Al termine della riunione, è stato previsto un emendamento: “L’emendamento sostituisce l’impegno - ha spiegato Ossanna  -  ricordare la possibilità dell’uso del medaglione così come previsto dalla legislazione regionale”.

Walter Kaswalder (Misto) ha annunciato il voto favorevole, ricordando che la legge regionale è chiara e ha ricordato che nel suo periodo da sindaco ha sempre indossato il medaglione e ha detto che si tratta di una questione di sensibilità. “Non credo che una mozione di questo tipo avrà un grande riscontro e abbiamo perso tempo”.

Rodolfo Borga (ACT) ha detto che non c’è nessuna inosservanza di legge a cui porre rimedio: “La nostra storia non è valorizzata da iniziative di questo tipo, ma svilita. Il mio no non è all’uso del medaglione, ha detto, perchè anche io l’ho usato qualche volta quando ero sindaco, ma sono contrario al fatto che il Consiglio regionale  insegua iniziative come questa atte a recuperare una manciata di voti”. “Le istituzioni servono ad altro. Ritengo che un sindaco qualsiasi della nostra Regione non ha bisogno di un tutore che gli ricorda che esiste una legge”.  Ha quindi rilevato un errore nel testo dell’emendamento che parla di “medaglio”. Walter Blass (F) ha detto che “questo Consiglio regionale riesce sempre a sorprendermi”. “Io credo che i sindaci siano a conoscenza della normativa regionale. Ritengo che sia un’offesa nei confronti dei sindaci. Ritengo questa proposta alquanto banale. Non diamo una bella impressione se qualcuno segue questa seduta”. 

Per Giacomo Bezzi (FI-LN) ha detto che il Consiglio regionale “è arrivato in fondo al barile, se perdiamo tempo in queste discussioni”. “ Come ex sindaco e come sindaco mi sentirei offeso. Non penso che tutti I sindaci non sappiamo che esiste il medaglione”. “Lascio libertà di scelta al gruppo su un tema così importante”, ha concluso con ironia.

Marino Simoni (PT) ha detto che “questo emendamento è più pasticciato della proposta iniziale e non lo voteremo”.

“Non si può dire ai sindaci non si possa dire cosa devono fare”  ha detto  Sven Knoll (STF). “Anche per quanto riguarda il matrimonio non è regolamentato che il sindaco debba utilizzare il tricolore o il medaglione. Io farei appello alla maggioranza di dire cosa vuole fare: se vuole sensibilizzare i sindaci o se vuole dire che i sindaci trentini portino il tricolore o il medaglione”. Ha ricordato che il medaglione deriva da un’antica tradizione di origine medievale e si dovrebbe ricordare ai sindaci che esiste questa possibilità.

Massimo Fasanelli ha chiesto di specificare a chi sia indirizzato il dispositivo, poichè nell’emendamento non c’è scritto. Ossanna ha replicato che è scritto in premessa. Fasanelli ha quindi detto che ciò che ha efficacia è il solo dispositivo.

La votazione ha visto la mozione approvata con 33 si, 13 contrari e 7 astensione, 2 non partecipanti.