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Comunicati stampa

Kompatscher candidato alla Presidenza della Regione

Iniziati i lavori del Consiglio regionale. Arno Kompatscher candidato unico alla Presidenza della Regione. In aula era stata avanzata da parte dei Verdi la candidatura di Manfred Vallazza come candidato ladino per la Presidenza, respinta dallo stesso interessato

Iniziata la discussione in aula sul programma esposto dal candidato Presidente Arno Kompatscher.

In apertura di seduta, il Consigliere Maurizio Fugatti ha (Lega Nord) proposto Arno Kompatscher, candidatura appoggiata dal Capogruppo della SVP

Hanspeter Staffler (Verdi) ha ricordato che l’alternanza dei Presidenti della Giunta regionale tra i Presidenti delle giunte provinciali non è previsto nello Statuto, ma si tratta di un gentlemen’s agreement risalente all’epoca Durnawalder-Dellai. Ha ricordato che esistono, al di fuori della nostra regione circa 500.000 persone che parlano o capiscono ladino. Ha spiegato che lo Statuto non detta l’appartenza linguistica e ha detto che si potrebbe eleggere un presidente Ladino, risolvendo il problema dei numeri in Giunta. Ha detto che per quanto riguarda le trattative per A22 si tratta di un pretesto, perchè la delegazione potrebbe essere rafforzata dalla Presenza dei due presidenti delle Province. Ha quindi proposto Manfred Vallazza. Ulli Mair (Freiheitlichen) ha detto di essere disposta a sostenere la candidatura di Mafred Vallazza. Ha detto che in questo contesto si tratta di un pretesto l’appartenenza linguistica: “La soluzione di inviare un ladino alla Presidenza della Giunta regionale sarebbe auspicabile. L’aumento del numero dei membri della Giunta non è necessario e l’argomentazione delle trattative dell’A22 non è sostenibile”. Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha detto che l’ampliamento della Regione non è  necessaria e che “la soluzione pulita è lo scioglimento della Regione”. “Occorre trasferire le poche competenze della Regione alle Province o all’Euregio. Questi sono esempi di quali competenze potrebbe avere l’Euregio, come un coordinamento dei trasporti o della sanità transfrontaliero”.”L’Autonomia in Trentino ha presupposti diversi da quella in Alto Adige e non hanno nulla a che vedere. Il futuro è in una Regione europea e non in una Regione che ha perso la sua legittimità”. Paul Köllensperger (Team Köllensperger) ha detto che la popolazione non capisce cosa accade e percepisce solo “una spartizione delle poltrone”. “A volte ho difficoltà a recarmi a Trento a sedermi in Consiglio regionale, perchè ho la sensazione che stiamo perdendo del tempo con un organo assolutamente inutile. Abbiamo una parte in Trentino che vuole valorizzare la Regione e una parte che invece la vuole abolire in Alto Adige”. Ha quindi detto di appoggiare la proposta dei Verdi per non aumentare la Giunta regionale. Paolo Ghezzi (Futura 2018) ha parlato di “poltrone di consolazione per quelle persone escluse dalla spartizione in Giunta provinciale”. Ha quindi parlato di uno spettacolo poco edificante e ha parlato della necessità di dare dignità alla Regione. Nel suo intervento, ha utilizzato l’immagine della Regione come del “maiale del quale non si butta via niente”, dicendo che si sta facendo una sparizione di ciò che rimane. Ha ricordato il valore dell’Istituzione e ha detto che il Consiglio regionale è il luogo di incontro tra i Consiglieri di Trento e Bolzano.

Riccardo Dello Sbarba (Verdi) ha sostenuto la proposta di Manfred Vallazzza come Presidente della Regione. Ha detto che “il gruppo linguistico ladino è quello meno rappresentato e quello maggiormente plurilingue”. Ha detto che la Presidenza data ad un Consigliere ladino sarebbe un segnale di rafforzamento della Regione in accordo con lo Statuto.

Alessandro Urzì (Misto) ha parlato di una candidatura che ha un valore politico. Ha quindi detto che esiste la possibilità da parte di un candidato di intervenire per dire di non essere disposti ad accettare la candidatura. Ha detto che la proposta potrebbe risolvere il dibattito sull’allargamento della Giunta.

Manfred Vallazza (SVP) ha ringraziato per la proposta e ha detto che l’idea non sarebbe nemmeno male e ha spiegato che è stata presa una decisione da parte del Partito e ha quindi detto di aderire alla proposta del partito e del candidato Presidente Kompatscher.

Ugo Rossi (Patt)  ha preso parola per sostenere la candidatura di Arno Kompatscher. Ha detto di aver condiviso la scelta della staffetta. Ha fatto un appello al collega Ghezzi: “Attenzione alla descrizione che si fa della Regione e alle immagini che si usano”. “Non mi sono mai sentito rappresentante di un maiale, quando sono andato a rappresentare la Regione in Europa e a Roma”. Ha detto di “prestare attenzione alle semplificazioni che facciamo perchè non giovano all’immagine dell’Istituzione”. Ha detto di sostenere la Giunta regionale.

Giorgio Tonini (PD) ha detto di non presentare candidature e ha ricordato l’art. 116 della Costituzione, in particolare il terzo comma, “che sta aiutando le Regioni a noi vicine a trovare una propria strada delle Autonomie”, che parla esplicitamente di “Regione Autonoma Trentino-Alto Adige” e il Comma 2 dice che la “Regione è costituita dalle due Province, e questo vuol dire che le due Province che sono le entità primarie devono collaborare all’interno della Regione”. “Senza la collaborazione tra le Province di Trento e Bolzano non si riesce a fare nulla”. Ha quindi detto che la staffetta è il simbolo della collaborazione tra le due realtà.

Per Brigitte Foppa (Verdi) ciò che manca è il dibattito sul programma politico e ha ricordato di essere in aula per rappresentare i cittadini che hanno espresso il loro voto. Ha quindi criticato il fatto che il candidato Presidente non si sia alzato a spiegare il suo programma.

Gerhard Lanz (SVP) ha detto che le proposte dovrebbero essere concordate con le persone interessate: “Se si propone un nome senza aver concordato la proposta con il candidato si vuole perdere tempo. Ha detto di respingere al mittente le accuse di voler perdere tempo e ha chiesto lavorare.

L'intervento del candidato Kompatscher

Il candidato Presidente Arno Kompatscher ha quindi preso parola per spiegare il proprio programma (in allegato il testo completo delle dichiarazioni programmatiche).

 La staffetta e la collaborazione tra Bolzano e Trento

“E’ una ormai consolidata prassi istituzionale che i due governatori ricoprano in alternanza la funzione di Presidente della Regione e del suo vice, secondo la cosiddetta “staffetta”. Un modello, questo, che, oltre a garantire la giusta alternanza alla guida dell’ente regionale da parte delle due Province, si è dimostrato nel tempo in grado di esaltare al meglio le funzioni della Regione stessa, compresa quella di concreto facilitatore della collaborazione e del coordinamento tra le due Province autonome” “travagliata – storia, che ha avuto diretti riflessi sullo sviluppo della nostra autonomia. Tutto ha origine dal Trattato di Parigi, il cui incipit riporta: “Gli abitanti di lingua tedesca della provincia di Bolzano e quelli dei vicini comuni bilingui della provincia di Trento, godranno di completa eguaglianza di diritti rispetto agli abitanti di lingua italiana, nel quadro delle disposizioni speciali destinate a salvaguardare il carattere etnico e lo sviluppo culturale ed economico del gruppo di lingua tedesca". Il fatto che inizialmente questi principi dovessero essere attuati su base regionale (attraverso lo Statuto di Autonomia del 1948), fu fonte di grandi proteste, che sfociarono nella celeberrima manifestazione “Los von Trient” (1957) e alla vertenza davanti alle Nazione Unite sull’attuazione dell’Accordo di Parigi (1959), che a sua volta condusse a risoluzioni ONU (1960 e 1961) che invitavano i firmatari a condurre trattative bilaterali, al fine di dare attuazione ai contenuti del trattato stesso. Anche successivamente alla promulgazione nel 1972 – a seguito di queste trattative – del secondo Statuto di Autonomia, con l’attribuzione delle competenze principali alle Province, e dopo la deposizione della quietanza liberatoria da parte dell’Austria, quale segno dell’assolvimento delle prescrizioni contenute nell’Accordo di Parigi (1992), l’Autonomia ha continuato ad evolversi con il trasferimento alle Province di ulteriori competenze e compiti. La riforma costituzionale del 2001 ha tenuto conto, nella rifusione degli articoli 116 (Costituzione) e 25 (Statuto di Autonomia), di questa evoluzione, che ha portato la Regione a ricoprire ormai il ruolo di collegamento tra due territori autonomi.

 

L’Autonomia

Anche oggi, in un contesto in continua evoluzione, rimaniamo convinti della necessità di uno sviluppo continuo della/e nostra/e Autonomia/e e del suo/loro costante adattamento alle nuove circostanze. Solo proseguendo in questo dinamico processo di sviluppo riusciremo a fare in modo che l’Autonomia continui ad essere una solida base per un fecondo sviluppo dei nostri territori”. Ha quindi parlato della Regione come il luogo della collaborazione tra le Province Autonome di Trento e Bolzano, ma ha detto “il modo nel quale questa collaborazione viene attuata attualmente a livello regionale viene percepito come anacronistico e in ogni caso bisognoso di riforme”. Ha ricordato il percorso fatto da Convenzione a Bolzano e Consulta a Trento per riformare lo Statuto nella passata legislatura. “Dato che è lo Statuto di Autonomia stesso che contiene le disposizioni per entrambe le Province e per la Regione e che costituisce pertanto l’originario, più concreto e più efficace collante tra i due territori, è compito della politica trovare in questa legislatura, sulla base dei dibattiti portati avanti in entrambi i succitati organi (Convenzione e Consulta), un consenso sul futuro ruolo della Regione, sulla forma che dovrà assumere in avvenire e sulle relative modifiche da apportare consensualmente allo Statuto di Autonomia. Vogliamo impegnarci in questo senso e portare avanti questa discussione concretamente, con l’obiettivo di individuare il miglior assetto possibile, che possa favorire anche nel lungo periodo uno sviluppo culturale, economico e sociale dei territori”. 

Ha posto l’accento sulla necessità di difendere l’identità culturale dei territori e ha parlato del ruolo dell’Autonomia: “L'Autonomia, ne siamo convinti, non è semplicemente “un insieme di norme”. Non è semplicemente uno status giuridico. Autonomia significa fare da sé, assumendosene la responsabilità, significa rivendicare con orgoglio il diritto a gestire in prima persona le risorse, a darsi le proprie leggi, a decidere in ordine a tutte le materie fondamentali per la vita delle comunità, richiedendo a ogni cittadino di contribuire attivamente alla vita pubblica. Autonomia è il volontariato in ambito sociale, nella protezione civile, nella cultura, nello sport e in ogni forma di impegno civico. Autonomia sono le centinaia di associazioni che operano in tutti i settori della società e con la loro presenza capillare in ogni paese, in ogni città, in ogni vallata, custodiscono e fanno crescere il territorio, si prendono cura del prossimo e di chi ha bisogno, promuovono attivamente la cultura, preservano l'ambiente e rappresentano una preziosa palestra di solidarietà e di condivisione anche per le nuove generazioni”.

 

Le sfide del futuro

Per quanto riguarda il futuro, ha posto l’accento sul ruolo dell’Euregio per poter affrontare le problematiche che la società pone di fronte. “Siamo però anche di fronte a grandi sfide: la globalizzazione crescente, l’incalzante cambiamento climatico e la rivoluzione digitale, insieme al rapido modificarsi dell’equilibrio demografico e all’impostazione sempre più individualistica della società, contribuiscono a trasformare radicalmente i nostri stili di vita. Si tratta di sviluppi che non possiamo arrestare, e sarebbe una scelta irresponsabile quella di negarli o ignorarli. Siamo quindi chiamati a orientare la legislazione e l’amministrazione delle nostre due Province e della Regione verso un approccio proattivo alle problematiche derivanti da tali sviluppi, in modo da poterne cogliere anche le opportunità connesse (perché ve ne sono). Al contempo tutte queste sfide offrono però anche opportunità per dimostrare che l’Euregio non è semplicemente uno slogan, bensì un concreto strumento di cui potersi avvalere, proprio in situazioni di difficoltà, per agire insieme, di concerto e in maniera solidale. In effetti è grazie alla nostra posizione unita e al nostro ruolo di mediazione, che Austria e Italia sono arrivate a lavorare insieme alla gestione delle aree di confine e che finora è stato possibile evitare la costruzione di barriere”.

 

Il Ruolo della Regione

“E’ in ogni caso nostro dovere -a detto- amministrare nel miglior modo possibile le attuali competenze della Regione e impiegare le relative entrate fiscali in maniera giudiziosa, per assicurare che essa possa adeguatamente svolgere il suo essenziale ruolo di piattaforma di scambio per le due Province autonome, il tutto nel supremo interesse delle cittadine e dei cittadini. Questo vale in particolar modo per settori nei quali una certa massa critica è necessaria per facilitare una soluzione alle problematiche e delle sfide che si presentano. Come esempi voglio citare la sanità e il tema delle sfide che riguardano il tema delle energie rinnovabili e della sostenibilità. Non solo in questi ambiti bisognerà cercare delle sinergie fra le due Province per massimizzare le opportunità di scala derivate da un bacino di utenza doppio o per facilitare delle specializzazioni più di nicchia”.

Gli obiettivi della legislatura

Ordinamento dei comuni: “L’attuazione delle riforme in materia di armonizzazione dei bilanci pubblici ha posto le amministrazioni comunali, così come le amministrazioni delle due Province e della Regione, di fronte a grandi sfide che sono state affrontate con determinazione e impegno. Un lavoro che in futuro necessiterà di ulteriore affinamento e che permetterà di ottenere una mappatura dei processi interni finalizzato a un'ulteriore razionalizzazione”. “Il nostro obiettivo è quello di un continuo supporto per un’efficiente organizzazione dell’amministrazione a tutti i livelli, a cominciare dagli enti locali. Bisogna proseguire sulla strada della semplificazione, valorizzando, ove possibile, le potenziali sinergie, che a Trento si esprimeranno probabilmente in fusioni mentre, a Bolzano assumeranno la forma di centri di competenza per gruppi di comuni. Necessaria è in ogni caso anche una nuova regolamentazione per quanto concerne le indennità e la previdenza sociale degli amministratori comunali, al fine di eliminare le iniquità esistenti e adattare il sistema alle particolari responsabilità che essi si assumono nell’assolvimento delle loro funzioni”.

Assistenza e previdenza: “Nell’ambito della propria competenza in materia previdenziale la Regione Trentino Alto Adige/Südtirol ha promosso con grande lungimiranza i fondi regionali di previdenza complementare. Vogliamo continuare, sempre con grande tenacia, il nostro impegno sulla strada intrapresa vent’anni fa, verificando, se necessario, e sulla base delle mutate circostanze economiche, quali ulteriori iniziative sia opportuno intraprendere per coinvolgere ancora di più i lavoratori, sia pubblici che privati”. Giustizia: Nell’ultima legislatura abbiamo ampiamente posto le basi per un’amministrazione della giustizia ancora più efficiente ed efficace e per questo più vicina alle necessità del cittadino e delle imprese. Questo sforzo porterà a un’adeguata e coerente distribuzione delle risorse tra le due Province, analogamente a quanto accade per i sedici Uffici dei Giudici di Pace dislocati sul nostro territorio. Stiamo lavorando intensamente per la piena implementazione della relativa norma di attuazione, e colgo l’occasione per ringraziare tutti i collaboratori per l'impegno sin qui dimostrato per l’attuazione della delega. Miriamo altresì alla creazione di una vera e propria agenzia regionale per la giustizia. L’obiettivo è un’efficiente amministrazione delle competenze riguardanti il personale amministrativo e l’organizzazione, da attuarsi anche tramite il coinvolgimento attivo delle due Province, già responsabili per la manutenzione straordinaria degli immobili. Solo grazie ad un aumento dell’efficienza del sistema giudiziario saremo in grado di realizzare un concreto vantaggio competitivo per il nostro territorio e i nostri concittadini”.

Consolidamento dell’organizzazione amministrativa: Il consolidamento dell’attività amministrativa della Regione è strettamente legato anche al tema della delega in materia di giustizia e agli importanti passi fatti per adeguare la struttura regionale alle nuove esigenze che l’Ente avrà in futuro. Certamente vi sarà nei prossimi anni ulteriore lavoro da compiere per consolidarne la struttura, già ora più agile e più pronta a svolgere il suo ruolo di piattaforma di scambio e di supporto – ed in taluni ambiti anche di raccordo tecnico-amministrativo –, nei confronti delle due Province autonome. In questo senso l’impegno è per un costante miglioramento dell'organizzazione, anche attraverso l’analisi delle criticità e l’individuazione di misure correttive”.

Integrazione europea e minoranze: La Regione è certamente la piattaforma istituzionale adatta per collegare e mettere in sintonia il sistema dei contributi in ambito di integrazione europea e minoranze”. Kompatscher ha voluto sottolineare soprattutto il sostegno ai giovani: “la Regione supporta attivamente  giovani, ad esempio tramite borse di studio dedicate per la frequentazione di un anno di studi all’estero. Oltre a ciò, la Regione deve svolgere un ruolo fondamentale nella semplificazione e razionalizzazione del sistema tutto, con l’obiettivo di porre l’accento, ulteriormente e in maniera più mirata, sul sostegno al multilinguismo e sui progetti interprovinciali”.

Patrimonio storico e culturale: “Sono fermamente convinto che sia sotto gli occhi di tutti noi che la Regione negli anni ha dato un contributo per certi versi importante nel promuovere e tutelare il patrimonio culturale che accomuna le nostre Province. Credo che la Fondazione Haydn possa fungere da esempio lampante in questo senso: il suo diffondere l’arte musicale (con particolare attenzione all‘opera) su tutto il territorio regionale va inteso in primo luogo come diffusione di un linguaggio universale capace di unire le persone, come solo la cultura sa fare”.

La biblioteca regionale

"Sempre nell’ottica dell’attenzione alla base culturale che unisce i nostri territori, va vista la già decisa valorizzazione del patrimonio storico attualmente custodito dalla biblioteca regionale, affinché esso sia messo a disposizione del pubblico attraverso un’istituzione che possa al meglio svolgere questo ruolo e che sia strettamente legata al nostro territorio.

Trasporti e Autobrennero

La Regione è la piattaforma ideale per l’organizzazione e la gestione di tematiche di comune interesse delle nostre Province. Le Province autonome di Bolzano e di Trento da sempre perseguono il fondamentale obiettivo della tutela del proprio territorio, garantendogli al contempo il necessario sviluppo economico e sociale. La crescita dell’economia è sicuramente un volano fondamentale per le nostre Province: garantisce benessere e, in ultima istanza, la vitalità stessa dell’Autonomia. È innegabile che il sistema di trasporto sia legato a doppio filo con lo sviluppo economico e che, in questo senso, l’Autostrada del Brennero giochi un ruolo fondamentale nello sviluppo dei nostri territori. La Regione, anche in questo contesto, è un supporto fondamentale per il coordinamento tra le politiche dei trasporti delle due Province, in particolar modo con riferimento alla gestione dell’autostrada attraverso una nuova (e totalmente pubblica) società inhouse. Saremo in questo modo in grado di realizzare in maniera coordinata i progetti necessari in ambito di intermodalità per uno spostamento del trasporto pesante dalla gomma al ferro a livello di A22” A tale proposito, il protocollo d’intesa sottoscritto con il Ministero dei Trasporti ci permette di guardare al futuro con grande fiducia e di proseguire con rinnovato entusiasmo nella realizzazione del Tunnel di Base del Brennero e delle relative tratte di accesso.

 Partecipazioni

“Rimane un nostro importante obiettivo valorizzare e rendere maggiormente sostenibile il sistema di credito a livello locale e in questo contesto va anche vista la valorizzazione della partecipazione societaria in Mediocredito”.

 Arno Kompatscher ha quindi chiesto, sulla base del programma esposto, la fiducia ai Consiglieri. Ha risposto alle critiche sulla “spartizione delle poltrone”. Ha detto che si “augura che in questa aula il dibattito sia concentrato sui contenuti”. “Non voglio prestarmi al gioco di coloro che dicono che siamo interessati solo a questo. Ho dedicato molto al ruolo della Regione: so che le posizioni sono differenti, ma noi siamo chiamati e possiamo attivarci in questa sede. Mi rallegro del fatto che la mia candidatura sia appoggiata non solo dalle maggioranze del Trentino e del Sudtirolo, ma anche dal Patt, perchè è ovvio che in quest’aula la maggioranza non deve essere necessariamente quella presente a Trento e Bolzano”. Ha quindi chiesto la collaborazione anche delle minoranze per poter lavorare in modo costruttivo.

 

Al termine del suo intervento è iniziato il dibattito.