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Comunicati stampa

Manovra finanziaria 2022, discussione generale - 2

Gli interventi dei consiglieri Marini, Locher, Dello Sbarba nell’ambito della discussione generale delle leggi che compongono la manovra finanziaria 2022 della Regione. Domani la replica della Giunta.

È ripresa nel pomeriggio, in Consiglio regionale, la discussione generale dei disegni di legge n. 45: Legge regionale collegata alla legge regionale di stabilità 2022, n. 46: Legge regionale di stabilità 2022, Proposta di deliberazione n. 30: Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza regionale (DEFR) 2021 e disegno di legge n. 47: Bilancio di previsione della Regione autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol per gli esercizi finanziari 2022-2024, che compongono la manovra finanziaria 2022 della Regione.

Dopo aver chiesto una breve interruzione dei lavori per una riunione delle minoranze e una successiva dei capigruppo, Alex Marini (Movimento 5 Stelle) ha spiegato che questa non era andata secondo le aspettative delle minoranze, perché la richiesta al presidente della Regione e al capogruppo SVP di ritirare l’art. 6 bis del dlp 45, per trattarlo di nuovo in commissione legislativa, affrontando i nodi irrisolti, non era stata accolta. Ha quindi ripreso il suo intervento sulla manovra, iniziato questa mattina, intervenendo sul citato gruppo di lavoro e apprezzando la volontà di coordinare le politiche a livello delle due province e della regione: non c’era tuttavia una bozza sulle modalità di costituzione e di lavoro di tale gruppo. Anche questa proposta andava portata nella commissione consiliare competente, per discuterne; lo stesso andava fatto nelle commissioni legislative competenti dei rispettivi Consigli provinciali. Nella Nota di aggiornamento del DEFR, si faceva riferimento alla volontà di favorire i processi di accorpamento dei Comuni, in particolare in provincia di Trento, ai fini dell’efficienza, ma non vengono previsti i relativi mezzi né i processi partecipativi necessari. Oltre a mettere al voto la fusione di due o più Comuni, bisognerebbe sottoporre agli elettori delle linee guida per il nuovo Statuto comunale, prevedendo anche il mantenimento a livello decentrato di alcune funzioni; si potrebbe considerare anche una relativa gestione degli usi civici. Sempre nella nota, si faceva riferimento all'annunciata digitalizzazione, particolarmente importante per i Comuni: qualcosa era stato fatto, ma non si era proceduto con provvedimenti specifici in merito alla raccolta di sottoscrizioni digitali per la proposta di referendum. Da un punto di vista tecnico questo è possibile, da un punto di vista politico è doveroso, anche perché possibilità già prevista a livello nazionale: l’autonomia dovrebbe tutelare il diritto di partecipazione. La digitalizzazione dovrebbe essere stimolata anche a livello comunale, per migliorare la qualità dei relativi servizi: i comuni della provincia di Trento sono un passo indietro, rispetto alla media nazionale e del nord est, in quanto a servizi erogati online. Marini ha poi fatto riferimento alla Missione nr.2, che riguarda la Giustizia, segnalando che tanto non è ancora stato definito col ministero, a partire dal protocollo operativo per la gestione del personale: anche questi argomenti andrebbero discussi a livello di commissione, come dovrebbe accadere per i temi più delicati, sui quali, invece, si tende a non coinvolgere le commissioni. Il presidente o il vicepresidente della Regione non si sono mai presentati nella commissione competente per la giustizia, in questa legislatura, e questo nonostante si sia l’unica regione che ha ottenuto una competenza in quest’ambito. Confrontarsi sull’Agenzia regionale per la Giustizia sarebbe stato un compito importante per i consiglieri in commissione, al fine di assicurare il buon funzionamento del settore a beneficio della comunità; egli stesso aveva proposto delle audizioni di soggetti operanti nel settore,  compresi professori universitari di fama e responsabili ISTAT e ASTAT - in merito ai parametri di efficienza della giustizia penale e civile - al fine di raccogliere suggerimenti e consigli, ma la proposta era stata respinta. Egli da consigliere si era informato su quali fossero gli standard minimi da rispettare in quest’ambito, proponendo a questo scopo un comitato tecnico-politico, ma la relativa interrogazione era rimasta senza risposta, dimostrando che non c’era alcuna volontà di coinvolgere il Consiglio. La Missione nr. 5 riguarda la tutela e valorizzazione di Beni e attività culturali, con la distribuzione di risorse per iniziative sul valore dell’autonomia, i rapporti transfrontalieri e internazionali: anche qui mancavano dettagli delle iniziative proposte, nonché una figura che relazionasse in merito. Si potrebbe per esempio incaricare la Biblioteca regionale di costituire un archivio su quanto svolto finora dalla Commissione dei Dodici, che comprenda anche i pareri elaborati : questo sarebbe molto utile al fine della comprensione per la storia dell’Autonomia e dell'approfondimento accademico. Infine, Marini ha ricordato un emendamento a firma del sen. Bressa riguardante la concentrazione mediatica nella regione Trentino - Alto Adige, tema molto delicato sul quale lui aveva presentato un'interrogazione a inizio 2021, ancora senza risposta, e chiesto se presidente e vicepresidente della Regione erano stati preventivamente consultati: questo argomento richiederebbe il coinvolgimento dei Consigli provinciali e regionale.

Franz Locher (SVP) ha spiegato che la situazione politica nella regione non è male, ci sono sinergie e diversi ambiti di discussione, e soprattutto a livello di rappresentanza verso l’esterno, verso Roma. Negli anni si è raggiunto molto anche a livello comunale, grazie al trasferimento di competenze regionali: un Comune funzionante è la base della politica territoriale, e ciò che è scritto nel Codice degli enti locali è molto positivo; inoltre, c’è ancora potenziale. Ha chiesto poi da dove arrivano i 132 milioni provenienti da entrate non regolari, e segnalato che 44 milioni per la Giustizia sono una cifra eccessiva, pur essendo a favore della sua efficienza. Positivi sono i trasferimenti alle Province, ma i 223 milioni in quest’ambito sono da illustrare meglio; maggiore chiarezza ci vuole anche relativamente al fondo di riserva. Il consigliere ha quindi fatto riferimento alla sfida del cambiamento climatico, segnalando i molti eventi gravi a esso collegati e invitando a rafforzare il finanziamento dei Comuni per riparare ai danni in quest’ambito. Il consigliere ha invitato infine a valutare bene le voci del bilancio, optando per una gestione oculata e parsimoniosa delle risorse.

Dopo una breve interruzione per una riunione per le minoranze, è intervenuto Riccardo Dello Sbarba (Gruppo verde), che ha fatto riferimento alla questione Autobrennero, l’asse transalpino più trafficato anche perché meno caro degli altri, il che comporta dal 30 al 40% di traffico deviato. Ha ricordato l’obiettivo UE della riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030, con l’obiettivo zero emissioni nel 2050, e che l’Autobrennero è responsabile del 26% delle emissioni di CO2 e di oltre il 30% delle emissioni di ossido di azoto nella regione. Gli obiettivi di riduzione sono stati fatti propri anche dal PNRR, dove si parla anche di “verità dei costi”, compresi quelli derivanti da impatti ambientali, “ma questi obiettivi climatici come vengono declinati sull’A22?”, ha chiesto il consigliere, riferendo che nel Piano clima la questione si è risolta con una frase: “Non si tiene conto dell'inquinamento prodotto dalla A22”, pur essendosi impegnato il presidente della Provincia Kompatscher a internalizzare il problema nel Piano. Si tratta di un compito enorme, su cui le Province si devono coordinare, a livello regionale. Uno studio delle Camere di Commercio prevede un aumento costante del flusso di traffico lungo l’asse del Brennero, da 38,8 milioni di tonnellate su strada nel 2018 a 44,6 nel 2029, pari al 72% delle merci, con il tunnel di base del Brennero che non sarà ancora operativo, perché i tempi continuano a slittare, e ora si parola di 2032 come termine di realizzazione, ma non si può aspettare il 2032 per ridurre i flussi di traffico sull’Autostrada del Brennero: bisogna agire da un lato spingendo le merci sulla ferrovia fino al suo limite, che non è ancora raggiunto, e dall’altro verificando la distribuzione diversa dei transiti transalpini, con la borsa dei transiti, un aumento dei prezzi, l’introduzione di limiti ben precisi. Vanno definiti dati, obiettivi e tempi, sulla base di precisi indicatori da modificare: per esempio, arrivando alla percentuale 60:40 di merci su strada e rotaia entro il 2030, invece che 70:30, o definendo il numero di transiti o la di CO2 da ridurre, anche con l’introduzione di limiti di velocità. La rivendicazione di gestire in proprio l’Autostrada è legata proprio a questo, e la credibilità è data dalla predisposizione di apposite politiche. La prima cosa da suggerire ai vertici dell’Autostrada, è che ogni anno in cui aumentano gli introiti non bisogna festeggiare, perché questo si deve a un aumento del traffico. Si proclamano ogni giorno gli obiettivi della politica climatica, quella definita anche nell'ambito della COP 26, ma finora tutti gli sforzi sono insufficienti: l’Autostrada del Brennero è da inserire nella politica climatica. Il traffico sull’A22 non è guidato dalla politica, ma dai cicli economici, e però non si può rimandare tutto a quando sarà operativo il BBT: bisogna dire chiaramente che non si vuole sul territorio regionale un aumento del traffico su gomma. Si parla tanto della crisi dell’apparato istituzionale, “ma, cari colleghi trentini, se voi ci regalate la Valdastico che entra a Rovereto, questo è il fallimento della Regione”, ha detto Dello Sbarba, ricordando che il Consiglio provinciale di Bolzano si era espresso contro: “Voi così uccidete la Regione”. La Convenzione delle Alpi indica di non creare nuovi corridoi di traffico attraverso le Alpi. IL consigliere ha poi trattato il tema PensPlan, facendo riferimento in particolare ai relativi compiti di consulenza ai cittadini e alle cittadine su tutte le forme di previdenza complementare: da questo punto di vista, arrivano segnali di delusione da parte dell’utenza. Egli stesso era andato a chiedere una consulenza, ricavandone un’esperienza molto deludente: era stato rinviato al proprio fondo pensione, per informarsi. Serve una verifica in merito. Il consigliere ha poi fatto riferimento alla prospettiva di evoluzione della Regione in prospettiva transfrontaliera, prospettata questa mattina da Tonini: una visione interessante, però con tempi non brevi, in quanto non dipendenti solo dalle Autonomie del territorio, ma anche da Roma, Vienna e Bruxelles. Bisognava però stare attenti a non fare passi indietro, e quindi proteggere la Regione da un uso distorto della stessa: “Non usare la Regione per fare porcherie”. A questo proposito, il consigliere ha fatto riferimento alla disposizione sull’incompatibilità dei sindaci, che per risolvere i guai giudiziari di qualche sindaco elimina garanzie di trasparenza e limiti che tutelano da conflitti di interesse. Si tratta di un’indecenza altoatesina che i trentini lasciano correre, parallelamente alla tolleranza degli altoatesini verso l’indecenza della Valdastico. Si è pertanto augurato che “da qui a domani si faccia un passo indietro”, chiarendo poi eventuali ambiguità della norma nella commissione competente.

In assenza di ulteriori prenotazioni di intervento, il presidente Josef Noggler ha dichiarato chiusa la discussione generale.

Domani mattina, a partire dalle ore 10.00, è prevista la replica della Giunta.