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Comunicati stampa

In aula legge sulle Cooperative sociali

Uno strumento per evitare lo spopolamento delle montagne. Paula Bacher nuovo segretario questore.

Il primo punto in discussione della seduta del Consiglio regionale presieduta dal vicepresidente Roberto Paccher (con il presidente Josef Noggler a Roma come grande elettore per la presidenza della Repubblica) è stata l’elezione di un Segretario questore al posto di Jasmin Ladurner, dimissionaria.  La consigliera che ha preso il suo posto in Consiglio regionale è Paula Bacher, Svp e l’aula ha votato la stessa neo consigliera (unica candidata della Svp) come neo Segretario questore: per lei 34 voti su 55 votanti. È seguita la nomina di un membro della I Commissione legislativa al posto di Jasmin Ladurner, qui pure dimissionaria, e la Svp, per bocca del capogruppo Gerhard Lanz, ha proposto la stessa Bacher: 42 i voti per lei.

L’Aula è poi passata alla discussione del Disegno di legge n. 40 :  ovvero Disposizioni in materia di cooperative di comunità (presentato dalla Giunta regionale). L’illustrazione del ddl è stata fatta dall’assessore regionale di merito, Manfred Vallazza: “La Cooperazione si è sviluppata ormai da più di un secolo in Regione, con numeri di tutto rispetto sul nostro territorio. Il mutualismo è ancora una risposta importante allo spopolamento e alla mancanza di servizi nel territorio montano. Una risposta è quella delle Cooperative di comunità che offrono beni e servizi, che vivono in simbiosi con il territorio e che offrono una notevole offerta di inclusione sociale. Purtroppo, manca una norma nazionale che regoli queste cooperative, noi vogliamo introdurre intanto una disciplina regionale, con le due Province autonome ad innerbare anche con risorse finanziare le strutture. La legge si compone di 7 articoli. Una proposta che le Associazioni dei Comuni trentini e altoatesini hanno già detto di voler appoggiare”. Il presidente della Commissione legislativa che ne ha approvato il testo Denis Paoli (Lega) ha dato dunque lettura del disegno di legge. Il consigliere Mirko Bisesti (Lega) a quel punto ha chiesto una sospensione per una breve capigruppo sull’ordine dei lavori.

Il consigliere Alex Marini (5 Stelle) è intervenuto per osservare come il disegno di legge copra un vuoto normativo e come “le cooperative di comunità siano state al centro di alcuni interventi, diversi, in alcune regioni d’Italia. Il rischio di un’altra legge regionale è quello di una ulteriore frammentazione del comparto. Un vulnus può essere quello della mancata comparazione con altre realtà e con i parametri utilizzati altrove. Sulla procedura poteva anche essere utile un confronto con le categorie interessate in Commissione o con la Consulta per le politiche sociali. La logica non dovrà essere quella del profitto ma di una mutualità. Bene aver portato il tema, ma serviva maggior approfondimento. Non viene considerata la questione energetica e occorreva affrontare anche il tema della formazione.  Bene che la legge, nel suo essere scarna, non metta troppi vincoli e che si possa dunque plasmare su territori specifici".

Il consigliere Franz Thomas Locher (Svp) ha osservato come “la legge sia molto positiva. Negli anni 70 c’erano molte coop sociali, il ddl può dare molti vantaggi. Queste sono venute a mancare con il passare degli anni, ora potremo rivitalizzarle. Vorrei porre un quesito: deve essere garantita la prevalenza di un 50 per cento anche in questo tipo di coop? Bene dare queste possibilità ai centri più piccoli, nei territori più disagiati. Importante si dia loro dei vantaggi fiscali e che l’ente pubblico possa mettere a disposizione dei locali. Una loro presenza può essere importante contro lo spopolamento di zone montane. La legge offre un quadro giuridico importante per intervenire e le coop sono state un settore trainante della nostra società”.

Lucia Coppola (Verdi): “Il tema è molto inerente ai nostri rispettivi territori provinciali. Ci si riferisce ad un modello sociale di un cooperativismo assai presente, c’è la possibilità di accedere ad una forma di sussidiarietà molto importante e che produce vantaggi. Si produrranno soprattutto servizi, un approccio che mi vede molto favorevole. Credo che ci sarà una grande diversificazione, i territori sono molto diversi. Spiace che non si siano fatte delle audizioni per il ddl”.

Denis Paoli ha osservato come “la Commissione non abbia detto no ad alcuna audizione. Del resto possiamo solo essere fieri di esserci mossi in anticipo per salvaguardare lo spopolamento della montagna e delle attività che vi si svolgono. In Trentino la giunta, per esempio, sta sperimentando il coliving”.

La seduta riprenderà nel pomeriggio.