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Comunicati stampa

Approvata in Consiglio la legge sulle società a partecipazione pubblica

Il testo ha visto il sì della maggioranza regionale assieme al voto favorevole del Pd

In Consiglio regionale nel pomeriggio è proseguita la  discussione dell’articolato della legge Nr. 49, quello proposto dalla giunta regionale, ovvero il  testo unico in materia di società a partecipazione pubblica e per le nomine negli organi amministrativi delle società partecipate della Regione. Sul tavolo ancora degli emendamenti presentati da Alex Marini e Diego Nicolini (Cinquestelle). Discussi dal consigliere trentino e tutti respinti dalla maggioranza. Si è poi passati alla votazione dell’articolo 3 (approvato). A quel punto è stato discusso un nuovo subemendamento presentato oggi con le firme di gran parte delle opposizioni ed illustrato da Giorgio Tonini, Pd, e che riguarda la richiesta “di tenere misure analoghe a quelle attuali nel rinnovo delle cariche societarie in A22”. Tonini ha notato come con la relazione fatta in mattinata del presidente della giunta regionale Maurizio Fugatti “si siano fatti passi in avanti notevoli, seppure in modo tardivo. Ma sul tema dei compensi del cda di A22, e dei vincoli previsti dalla norma nazionale, non c’è stata l'auspicata chiarezza sulla deroga al tetto delle retribuzioni. L’emendamento in questione impegna chi rappresenta la Regione nel cda a proporre il rispetto di questi vincoli”.

Riccardo Dello Sbarba (Verdi) ha detto come “questo emendamento sia in realtà il minimo sindacale, ovvero un vincolo di 240 mila euro nel tetto dei guadagni di un membro del cda, tema che mi risulta riguardi ad oggi due soli membri del cda in questione”.

Alessandro Urzì (Fratelli d’Italia) ha dichiarato che il suo gruppo non parteciperà al voto sull’emendamento.

Paul Köllensperger (Team K) ha detto che se “l’emendamento non venisse approvato vorrebbe dire che si sta facendo l’interesse di due persone invece che quello pubblico”.

Alex Marini ha osservato che “anche questo emendamento non rispetta comunque le norme nazionali. Non c’è una possibilità di derogare ma qui lo si vuole comunque fare”.

Ugo Rossi (Upt) ha ricordato come nel 2014 da, presidente della Provincia, “si sia ridotto lo stipendio. E che tutte le norme costruite in questi territori ci rende comunque un po’ migliori rispetto a tanti altri territori in Italia”.

Sara Ferrari (Pd) ha detto che “la spiegazione di Fugatti del piano presentato al ministero per il futuro di A22 è un passo avanti. Ora si può così parlare nel merito. L’emendamento nostro va nel senso di una maggiore equità”.

La successiva votazione ha visto l’emendamento respinto con 32 no e 18 sì. A quel punto è arrivato in aula l’emendamento del capogruppo della Lega Mirko Bisesti quello che ha innescato la lunga discussione, centrato sui limiti dei compensi nel cda in A22. Per Alessio Manica (Pd) il testo di Bisesti “non sarebbe stato ammissibile”, ma la presidenza lo ha invece di nuovo confermato come tale.

Urzì ha annunciato che nemmeno in questo caso il suo gruppo non parteciperà al voto.

Paolo Zanella (Verdi) ha detto che nel merito “le cifre dei manager A22 dovrebbero rispondere anche a dei principi di eticità”.

Hanspeter Staffler (Verdi) ha detto “questo emendamento non è stato presentato in modo trasparente. Non si è rispettato il Consiglio”.

Ferrari ha detto che il suo gruppo voterà per l'emendamento, accogliendo il punto 1, ma non il punto 2 su cui si asterranno. Marini ha detto che i Cinquestelle al contrario si asterranno sul punto 1, votando no al 2. Stessa intenzione di voto annunciata da Dello Sbarba.  Rossi ha annunciato di votare sì al primo comma, con il no alla proroga del comma 2.

Köllensperger ha fatto sapere di essere d’accordo con Rossi. Quindi si è proceduto con la votazione: il punto 1 ha visto 41 voti favorevoli, mentre il secondo, quello sui compensi, ha incassato 33 voti favorevoli e 12 no. Quindi è stato approvato. L’articolo 4, il successivo, ha visto il via libera senza discussione, come il numero 5. A quel punto sono iniziate le dichiarazioni di voto finali, sulla legge nel suo complesso. Ha iniziato Marini dicendo che non la voteranno, seguito da Dello Sbarba che ha annunciato il voto negativo sulla legge della giunta. Mentre Tonini ha annunciato il voto favorevole del Pd sul disegno di legge della giunta regionale. Köllensperger ha annunciato il voto negativo del proprio gruppo. Il disegno di legge è stato dunque approvato con 37 voti a favore, 14 no e 2 astenuti.

A quel punto si è ripresa la discussione della mozione, iniziata a febbraio, sulla non proliferazione dell’armamento nucleare, l’ex mozione numero 32. Brigitte Foppa (Verdi) ha chiesto di poter intervenire di nuovo sul tema, mentre il presidente Fugatti ha dato parere favorevole sul voto a nome della giunta. Zanella ha detto che il conflitto in questi mesi non è certo migliorato, ma può degenerare ancora. Urzì ha detto “che sul principio del disarmo unilaterale c’è stato uno scontro feroce a livello politico e che non può votare il testo”. Sara Ferrari (Pd) ha detto che il testo è ancora attuale e che il suo gruppo lo voterà.  Franz Ploner (Team K) ha osservato come questo trattato sia stato approvato da 51 Paesi. Dello Sbarba ha ringraziato Zanella per la proposta di voto e l’assessore regionale Lorenzo Ossanna (Patt) per la mediazione trovata sul tema, in giorni in cui si minaccia l’uso delle armi nucleari. Alex Marini ha detto di essere favorevole ad un’approvazione su un tema che si conferma come estremamente serio. L’aula ha approvato con 35 voti favorevoli e 5 astenuti. A quel punto la seduta pomeridiana è stata dichiarata chiusa.