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Gruppi consiliari

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INTERVENTO IN APERTURA FINANZIARIA DEL CAPOGRUPPO UPT GIANPIERO PASSAMANI

Egregio Signor Presidente,

Care colleghe e cari colleghi,

la manovra di bilancio per gli anni 2015-2017 che ci accingiamo ad approvare è certamente il frutto di un lavoro impegnativo che ha visto ciascuno di noi, ognuno per la sua parte, lavorare per un comune obiettivo: far ripartire un volano di fiducia all’interno della Comunità trentina che ha subito un contraccolpo importante causato dagli effetti di questa crisi economica strutturale che ha colpito gravemente il mondo occidentale in questi ultimi sei anni ed in particolar modo quei Paesi, come l’Italia, che da troppo tempo rinviavano un processo di riforme significative volte al contenimento della spesa pubblica e al rilancio della competitività di un sistema Paese troppo ripiegato su se stesso.
Il Trentino sicuramente nel corso degli anni ha dimostrato di saper ben gestire le risorse e, soprattutto, di saper “guardare lontano”, senza cioè chiudersi in una prospettiva localista ma, bensì, sapendo essere protagonista di scelte innovative, nel campo dell’innovazione, della ricerca, della scuola e del welfare.

I dati che ci provengono dagli Osservatori, sia per quanto concerne il mondo del lavoro e soprattutto quelli relativi al taso di disoccupazione non sono certo incoraggianti; certo è che però noi abbiamo il dovere di prendere spunto dalla fotografia sbiadita di oggi per ricreare uno spirito di maggiore fiducia, soprattutto per chi deve e può investire, per dare nuova linfa e rilancio all’occupazione e alla crescita.

 La Provincia di Trento, infatti, seppur più attenta e virtuosa rispetto ad altri nella propria gestione della spesa e nel mantenimento della coesione e dell’assistenza sociale, accusa uno sviluppo del prodotto interno lordo pro capite risulta nettamente più basso rispetto a quello delle cosiddette aree dinamiche del resto d’Italia.

A questo vanno aggiunti gli ulteriori sacrifici imposti dalla revisione del Patto di Milano avvenuta nello scorso ottobre, la quale, pur necessaria figlia dei tempi, incide ancora più fortemente sulle nostre finanze e sulla conseguente capacità di spesa.

Tuttavia, approfondendo con attenzione i capitoli della manovra economico finanziaria che andremo ad approvare e le misure in essa contenute, credo sia possibile e anzi, necessario, guardare ai prossimi mesi ed anni con attenzione e rigore ma anche con un rinnovato sentimento di fiducia.

La manovra, infatti, fin dalle sue premesse, non nasconde le difficoltà che stiamo affrontando ma sottolinea giustamente come l’attenzione al cittadino sia comunque rimasta molto alta nella nostra provincia - con ad esempio spese sanitarie e di assistenza pro capite più alte rispetto al resto del paese- e come questo stato di cose sia l’eredità della buona gestione delle risorse operate negli anni precedenti; chiaramente non ci sfugge l’importanza di dover rimanere in forte prossimità con i trentini per quanto attiene ai loro bisogni sociali primari e di dover nel contempo contenere le spese e laddove possibile generare nuove risorse per tutti i settori fondamentali della società.

Su tutto quello che in particolare ci viene richiesto oggi da tutti, cittadini, imprenditori, giovani e meno giovani è di far ripartire in modo palpabile l’attivismo della società trentina e a mio avviso questo può essere fatto in maniera concreta andando a produrre un PIL reale, generato dal rilancio delle imprese già attive sui territori e da quelle nuove che saremo in grado di contribuire a far decollare.

Ben vengano pertanto le facilitazioni previste nella manovra e riferite alle aziende, dall’agevolazione IRAP rinforzata e dedicata alle imprese private, alla tassa di soggiorno per trasferire nuovi fondi alla promozione turistica ai fondi per il turismo, dai fondi per l’agricoltura agli interventi a sostegno del lavoro, unite ad ulteriori semplificazioni e investimenti a sostegno delle imprese valutate in circa 186 milioni per il 2015, alle quali si potranno aggiungere i finanziamenti del fondo strategico per il Trentino Alto Adige che può oggi contare su risorse di circa 200 milioni di Euro e la prosecuzione dei finanziamenti stanziabili tramite il fondo di rotazione ad oggi dotato di 100 milioni.

Oltre a questi esempi possiamo senz’altro aggiungere il cosiddetto “Pacchetto attrattività” ovvero quell’insieme di misure pensato per rendere il Trentino più accattivante e utile per fare in modo che nuove imprese si insedino e rimangano attive sul nostro territorio. 

Non si tratterà di facilitazioni spot bensì di un insieme di agevolazioni fiscali, semplificazioni e incentivi che saranno accompagnate passo dopo passo dal nuovo sportello unico delle attività produttive che verrà appositamente creato e da facilitatori selezionati che avranno il compito di seguire gli investitori nelle fasi di sviluppo della loro azienda. 
Tutto questo, unitamente ad una revisione e miglior canalizzazione degli interventi in ambito industriale e turistico grazie al supporto di Trentino Sviluppo e di tavoli di confronto con i vari settori interessati, sarà in grado di produrre una rinnovata fiducia ed una nuova ripartenza per la nostra economia, generando nel contempo ricadute positive a livello sociale in termini di occupazione e sviluppo. 

Ovviamente dovremo essere capaci di attuare tutte le misure contenuta all’interno della finanziaria nel minor tempo possibile, perché le difficoltà del momento chiedono a ciascuno di noi un surplus di impegno per rendere fattivi gli impegni programmatici che ci troviamo, oggi, a confermare consci che il fattore tempo è diventato sempre di più un parametro fondamentale per valutare l’efficacia delle misure.

Per fare questo abbiamo bisogno di un vero e proprio “Patto con Trentini”, che ci permetta di raccogliere le energie e le disponibilità di tutti i nostri concittadini, un lavoro che il Gruppo consiliare dell’Unione per il Trentino che ho l’onore e l’onere di rappresentare, sta facendo da tempo e che ci ha permesso, anche all’interno di questo disegno di legge, di intervenire in modo mirato per dare risposte concrete ai bisogni e ai quesiti che provengono dalla nostra Comunità.

L’auspicio, in tale prospettiva, è che la coesione sociale, economica e culturale del Trentino possa essere, altresì,  un valore cardine per un confronto sempre maggiore con i territori limitrofi: dobbiamo essere convinti e capaci di costruire un’Europa delle Regioni; anche in questo il Trentino e l’Alto-Adige, assieme al Land Tirol, hanno saputo essere protagonisti nel recente passato con la costituzione dell’Euregio. Ora sta a ciascuno di noi riempire di contenuti questo progetto e dimostrare di crederci fino in fondo; in futuro, infatti, non potremo prescindere, anche all’interno delle nostre leggi finanziarie, da una valutazione delle politiche europee e dalle loro ricadute sui nostri territori, in quell’Euregio che diventerà il vero perno dello sviluppo delle politiche economiche anche  del nostro territorio.

Credo, per concludere, che il cammino intrapreso da tutti noi, care colleghe e cari colleghi, sia un sentiero in salita ma che potrà condurci a traguardi prestigiosi e ricchi di soddisfazioni, e che saranno tanto importanti quanto sapranno dare risposte efficaci e concrete alle esigenze del nostro territorio, ai bisogni dei nostri concittadini e per quanto, soprattutto, sapremo fare per i nostri figli e per le generazioni future.

Diceva Alcide De Gasperi: “Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione”; mi auguro che tutti noi possiamo cercare, nel proseguo della nostra attività istituzionale, di essere un po’ meno politici e un po’ di più statisti, non per seguire dei facili personalismi e protagonismi, bensì perché in quella bellissima frase di De Gasperi è racchiuso il significato più autentico e sincero di ciò che la nostra gente ci chiede e di cosa, invece, non ha bisogno oltre che costituire la vera essenza dell’azione politica.
Ed in questo senso la legge finanziaria è una delle massime rappresentazioni di ciò che significa “fare politica” nel senso più vero del termine: significa, infatti, indicare la strada, dare le linee guida per il governo e lo sviluppo di un territorio, fare e saper fare delle scelte.

Se vogliamo contribuire a ricostruire un clima di fiducia, di positività, di sviluppo e crescita dobbiamo essere in grado di rilanciare un forte lavoro di squadra, a tutti i livelli; sulla base di questi presupposti possiamo cercare di riavvicinare la gente alla politica e la politica alla gente, altrimenti tutti gli sforzi che verranno profusi non ci porteranno da nessuna parte.

Grazie per l’attenzione.                          

 cons. Gianpiero Passamani 

Trento, 16 dicembre 2014