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Comunicati stampa

L'aula approva un documento per togliere a Tito il cavalierato

Ampio dibattito sulla proposta di Forza Italia: sì a larga maggioranza ma non sono mancati i distinguo

L’ aula ha proseguito la propria riunione pomeridiana passando all’esame del Voto n. 12, presentato dai Consiglieri regionali Leonardi, Kaswalder, Vallazza, Ossanna e Vettori, “affinché il Governo italiano chieda la revoca del Cavalierato di Gran Croce decorato di Gran Cordone conferito a Josip Broz (detto Tito)”. Giorgio  Leonardi (Forza Italia) ha ricordato come “Tito sia stato un dittatore che si è macchiato di numerosi crimini e che un'onorificenza  per lui non deve nemmeno essere messa in discussione. Dobbiamo farci parte attiva con lo Stato per fare un passo indietro in questa direzione”.  

Sven Knoll (Sud Tiroler Freiheit) ha osservato “come la Storia non debba essere guardata in modo parziale, additando solo i regimi che ci sono scomodi. In molti comuni italiani Benito Mussolini è considerato un cittadino onorario. Non si può scegliere quali dittatori appoggiare, facciamo noi il primo passo con un sì a questo voto ma occorre essere credibili”.

Alex Marini (Cinque Stelle) ha detto che c’è una sorta di mito che Tito sia originario del Trentino, della Vallarsa. Ci sono conferme vaghe, che forse andrebbero verificate. Forse con l’analisi del dna”. Ugo Rossi (Upt) ha detto che non ritiene che sia la Regione a dover richiedere la revoca dell'onorificenza: “Sarebbe stato più produttivo impegnare la giunta a promuovere un seminario di riflessione sul tema, anche aperta alle scuole”. Lucia Coppola (Verdi) ha parlato di richiesta imbarazzante, “siamo dentro una visione storica di parte e parziale.  Il nostro gruppo si asterrà”. Marco Galateo (Fdi) ha detto che non si deve avere paura di togliere questo titolo ad un comunista che ha trucidato tanta gente, tanti italiani, non si può fare finta di niente ed astenersi”. Carlo Vettori (Forza Italia) ha detto “ Debbo intervenire dopo aver sentito la collega Coppola che tenta di fare revisionismo storico. Tito ha voluto le foibe, non può fregiarsi del cavalierato. Non è accettabile”. Knoll ha proseguito nel suo intervento, avendo avanzato del tempo nell’intervento precedente: “Io chiarisco che non è mia intenzione minimizzare altri regimi. Dico ai Verdi che non si può prendere alla leggera un fatto simile”. Mirko Bisesti (Lega) ha detto di voler intervenire a sostegno di un tema tutt’altro che archiviato:”Serve attenzione in un momento molto delicato, con una guerra nel cuore dell’Europa. Bene che si continui invece a parlare di questi temi anche alle nuove generazioni, alle scuole. Non ci si può chiamare fuori su un tema del genere”. Giorgio Tonini (Pd) ha detto di non voler votare la proposta di Leonardi, perché si tirano in ballo Saragat e Rumor che in quegli anni guidavano l’Italia e che hanno, si dice qui, sbagliato nel dare l'onorificenza a Tito. Non è giusto che noi diamo ora un giudizio politico su chi governava in quel tempo. Questa sarebbe una rilettura becera”. La giunta regionale per bocca del presidente Maurizio Fugatti ha dato parere favorevole alla proposta di Leonardi. Il proponente si è detto soddisfatto del dibattito che si è sviluppato in aula ed ha ricordato che il cavalierato in generale viene tolto per qualsiasi reato penale che si andasse a compiere. Il Voto 12 è stato quindi approvato con 34 voti favorevoli e 17 astenuti. A quel punto i lavori sono stati chiusi dal presidente dell’aula Josef Noggler per consentire una riunione di maggioranza.Prossima seduta a febbraio.